Storioni nel Ticino Così i bambini aiutano il fiume

C’erano Turbo, Pinna volante, Alvin, Pepe, Saetta e, naturalmente, Nemo e Dori.

Ogni bambino della scuola Primaria di Maddalena ha dato un nome allo storione reinserito in prima persona nelle acque del Ticino come dei veri e propri naturalisti. Un “battesimo” per ripopolare la comunità ittica del fiume azzurro, in origine composta da 36 specie ed ora profondamente alterata, con la rarefazione di alcune specie e l’affermazione di altre esotiche.

Così ieri mattina, lungo l’alzaia di Coarezza, in località Monte della diga di Porto Torre, sono stati liberati cinquanta storioni nati e cresciuti nell’incubatoio ittico del Parco del Ticino. A monte il cofinaziamento della fondazione Cariplo per il progetto “Interventi per la conservazione dello storione cobice nel fiume Ticino”. Grande, ieri mattina, l’emozione dei ragazzi che, aiutati dagli esperti del Parco e dai membri dell’associazione dei pescatori “Alberto Crippa” di Somma Lombardo, organizzatori dell’evento, hanno messo in acqua pescioni di almeno due anni di vita, lunghi anche più di mezzo metro. Dando un nome a tutti. «Sembra uno squalo» il commento dei bambini con gli occhi sbarrati sugli storioni, pesce protetto che ricorda il noto predatore. Per tutti e cinquanta gli esemplari reinseriti, un microchip incorporato consentirà ai naturalisti del Parco di seguirne gli spostamenti.

Mentre i ragazzini non hanno mancato di regalare fragorosi applausi agli amici pesci che ieri hanno iniziato la loro nuova vita nel Ticino. Presente anche il presidente del Parco : «È una meraviglia». D’accordo i soci pescatori “Crippa”: «È importante riscontrare l’interesse della scuola, avere qui, oggi, questi ragazzi e riportare nel fiume una specie che non c’era più e che potrebbe richiamare in zona altri pescatori», ha osservato, vicepresidente dell’associazione.

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