Strade stregate per i ciclisti. Uno studio registra in Lombardia il maggior numero di vittime sulle due ruote

Sono addirittura 25 i ciclisti che dall'inizio dell'anno hanno perso la vita in Lombardia, che risulta pertanto la regione più colpita (immagine generica d'archivio)

MILANO – E’ della Lombardia il triste primato di ciclisti morti per incidenti stradali. Si tratta di ben 25 vittime si dall’inizio dell’anno. Il dato è dell’Osservatorio Asaps-Sapidata sulla base dei dati forniti dall’Associazione sostenitori della Polizia Stradale. Nello specifico si registrano dal primo gennaio di quest’anno al 6 agosto 113 i ciclisti morti sulle strade dello stivale, dei quali ben 34 nel mese di luglio. Nell’analitico, 10 vittime a gennaio, 5 a febbraio, 7 a marzo, e a partire dalla bella stagione un progressivo aumento, con 14 vittime ad aprile, 18 a maggio, 22 a giugno e infine – come detto – addirittura 34 a luglio.

Del resto i dati spesso non sono corretti perché delle volte i codici gialli o rossi dei ciclisti trasferiti in ospedale a seguito del trauma non vengono poi, nel caso del decesso, inseriti in questa lista. Tra le vittime la maggior parte è di sesso maschile, 98 ciclisti morti, contro le 15 donne, tra tutti 43 ciclisti, poco meno della metà erano di età superiore ai 65 anni. Infine un dato comunque da evidenziare. Tra i casi di pirateria stradale nei sette mesi di rilevazione se ne registrano 9, e di questi 2 nel mese di luglio. A seguire nella graduatoria del triste primato dopo la Lombardia, con 25 morti, c’è l’Emilia-Romagna con 17 decessi e subito dopo il Veneto con 11.