GAVIRATELa strage di migliaia di pesci davanti alla sponda gaviratese del lago di Varese, causata dal forte vento di lunedì, che ha smosso tutte le sostanze nocive presenti sul fondo del bacino, causando la morte per anossia dei pesci, interroga la comunità scientifica del Varesotto.
«Bisogna creare subito un tavolo di esperti che possano trovare finalmente, dopo anni di tentativi vani e di soldi buttati, la soluzione al problema dell’inquinamento del lago di Varese» afferma Roberto Cenci, ricercatore e docente universitario, nonché ex funzionario della Commissione europea.
Il fatto che sia bastato del vento forte ad innescare la morte di migliaia di persici, lucci e scardole, non sorprende l’esperto. «L’equilibrio del lago è talmente precario che basta un evento atmosferico per scatenare una simile reazione» sottolinea Cenci.
Qualche idea su come eliminare il fosforo e gli altri inquinanti, il ricercatore varesino la avanza.
«Bisogna chiudere subito e questo devono farlo i Comuni, tutti gli scarichi pirata, industriali o privati, che continuano a immettere fosforo nel lago, così come bisogna impedire tutti gli sforamenti dei collettori fognari – afferma perentorio il professore universitario – poi si potrà procedere con la posa di un nuovo fondale costituito da argilla presa dal terreno circostante il lago, come è stato fatto per il lago d’Orta».
e.romano
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