Strage piazza della Loggia, a 49 anni di distanza a giudizio l’estremista nero Roberto Zorzi

Il processo comincerà il 29 febbraio 2024 a 50 anni da un'atto dell'eversione nera che uccise 8 persone e ne ferì oltre 100 (Foto dell'epoca dal web)

BRESCIA – Il Gup del tribunale di Brescia ha disposto il rinvio a giudizio per Roberto Zorzi, accusato di essere uno degli esecutori materiali della strage di piazza della Loggia avvenuta il 28 maggio 1974. Zorzi, oggi settantenne, ha la cittadinanza americana e vive negli Stati Uniti dove è titolare di un allevamento di cani che si chiama “Il littorio”. Militante dell’estrema destra che negli anni ’70 portò avanti azioni con fini eversivi, sarà processato per la strage.

La prima udienza è fissata per il 29 febbraio 2024 a soli tre mesi dal cinquantesimo anniversario della strage del terrorismo di matrice neofascista che provocò otto morti e oltre cento feriti durante una manifestazione sindacale antifascista. Zorzi non era presente in aula per l’udienza preliminare ed era rappresentato dai suoi legali. Secondo la procura di Brescia, lui e Marco Toffaloni, all’epoca sedicenne e che comparirà in udienza preliminare davanti al tribunale dei minori, avrebbero messo in piazza della Loggia l’ordigno che fece strage di persone che pacificamente partecipavano alla manifestazione. Per la bomba di piazza della Loggia finora ci sono state solo due condanne definitive, l’ergastolo per Carlo Maria Maggi, capo di Ordine Nuovo del Triveneto che nel frattempo è deceduto, e per l’informatore del Sid Roberto Tramonte.