Strauss Kahn/ La lettera del procuratore: ecco le bugie

New York, 1 lug. (TMNews) – E’ stato il procuratore distrettuale di Manhattan in persona, Cyrus Vance Jr., ad ammettere ieri con una lettera agli avvocati difensori di Dominique Strauss-Kahn che la donna che accusa di violenza sessuale l’ex direttore del Fondo monetario internazionale aveva mentito ripetutamente e in diverse occasioni su varie circostanze della propria vita. Secondo il procuratore in particolare la trentaduenne avrebbe inventato in tutto o in parte le persecuzioni subite nel suo paese natale, la Guinea, per ottenere asilo politico negli Stati Uniti. Per quanto riguarda la vicenda oggetto delle accuse, invece, la donna, spiega Vance, ha raccontato una storia inesatta, sotto giuramento, sui suoi movimenti nei momenti immediatamente successivi allo stupro di cui accusa Dsk.

La lettera è stata pubblicata sul sito del New York Times. Nella missiva di tre pagine, datata 30 giugno, si legge che la donna ha detto varie volte che dopo essere stata costretta a un rapporto il 14 maggio nella suite 2806 del Sofitel di Manhattan era fuggita dalla stanza e aveva atteso, nascosta in un corridoio, che Dsk uscisse e prendesse l’ascensore. A quel punto aveva avvertito la direzione e aveva atteso l’arrivo del personale dell’albergo sempre nello stesso luogo. Una versione ripetuta sotto giuramento al gran giurì che ha deciso per l’incriminazione e il rinvio a giudizio di Strauss-Kahn.

In seguito però la donna ha detto agli inquirenti che questa versione è inesatta, e che dopo aver incontrato Strauss-Kahn era andata immediatamente a pulire un’altra stanza, poi era tornata nella suite 2806, e aveva cominciato a pulire anche quella prima di decidere di avvertire il suo capo.

(segue)

A24-Riv

© riproduzione riservata