Stroncato da un infarto allo stadio . Addio Mario, anima di Sacconago

Ferrario, 72 anni, era all’Artemio Franchi di Firenze in attesa della gara del suo Torino. Si è accasciato accanto a una figlia. Ex presidente di Sanmacarese, Cas e Filarmonica

BUSTO ARSIZIO – Stroncato da un infarto allo stadio mentre tifa Toro: Sacconago sotto choc per l’improvvisa scomparsa di . Imprenditore nel settore delle carni, era stato presidente del Cas Sacconago e della Filarmonica Santa Cecilia. Lascia la moglie Mariangela e tre figli. La notizia è stata un fulmine a ciel sereno sulla domenica del quartiere di Sacconago. Mario Ferrario, 72 anni, era allo stadio “Artemio Franchi” di Firenze in compagnia di una delle due figlie, in attesa che iniziasse la partita Fiorentina-Torino, quando è stato colto da un infarto.

Era mezzogiorno circa. Vani i tentativi di rianimarlo, immediati, prestati dalle squadre di soccorritori presenti allo stadio. «Infarto fulminante» la diagnosi dei medici che non lascia appello. Non sarà necessario nemmeno effettuare l’autopsia. Gli altri due figli e la moglie Mariangela si sono subito messi in macchina per raggiungere il papà a Firenze. Mario Ferrario era un tifoso sfegatato della squadra granata, e ultimamente non si perdeva una partita, sia in casa che in trasferta. «Si era alleggerito dal lavoro proprio per ritagliarsi qualche svago – racconta , l’unico figlio maschio, con le sorelle e – Non se l’aspettava nessuno che potesse avere un infarto, visto che si controllava regolarmente». Nato in pieno centro storico a Sacconago, vicino alla chiesa vecchia, classe 1943, Mario Ferrario aveva una fiorente attività di commercio di carni, con due punti vendita a Vanzaghello e in viale Repubblica a Busto Arsizio, ma era molto attivo anche nello sport e nella cultura.

Con il calcio nel sangue, visto che aveva dovuto lasciare la pratica appena diciottenne per un infortunio, era stato patron della Sanmacarese negli anni ’80 (la portò ad una storica prima categoria) e poi del Cas Sacconago negli anni ’90. Successivamente era stato presidente dell’ultracentenaria Filarmonica Santa Cecilia, la banda di Sacconago, fino a poco più di un anno fa. «Papà era una persona buona e stimata per la sua bontà e per la sua generosità – così lo descrive il figlio Andrea – riusciva a catalizzare i gruppi di persone per trasformarli e renderli più attivi ed entusiasti. Un trascinatore, ma sempre disinteressato».
Anche il parroco di Sacconago , raggiunto dalla tragica notizia nel primo pomeriggio, parla di Mario Ferrario come di «un uomo buono, che si dava da fare per la comunità. Era sempre disponibile e generoso, quando all’oratorio c’erano da organizzare delle iniziative». Oggi i familiari rientreranno da Firenze con la salma, poi si stabilirà la data del funerale.