Stupro Caffarella,s’indaga in Romania:tra test Dna e terzo uomo

Roma, 7 mar. (Apcom) – La polizia italiana è in Romania: è qui che gli agenti della squadra mobile cercheranno di sciogliere il rebus che ormai avvolge l’indagine sullo stupro di una 15enne avvenuto nel parco della Caffarella il giorno di San Valentino. Cercano ‘il terzo uomo’ e a chi appartiene il Dna trovato sui reperti. Per fugare i dubbi o per

risolvere il caso seguendo un’altra pista. Perché l’esito negativo dei test genetici, ormai mette in dubbio la colpevolezza dei due romeni in carcere, il ‘biondino’ Alexandru Loyos Isztoika, che subito riconosciuto dalla vittima, prima ha confessato poi ritrattato denunciando pressioni, e Karol Racz, ‘con la faccia da pugile’, chiamato in causa da Loyos e che ha sempre detto di avere un alibi.

Ora tutto il cuore dell’indagine è in Romania: è qui, tra il
carcere di Bucarest e la Moldavia, che gli agenti cercano di
rintracciare il ‘terzo uomo’, Ciprian Cioschi, 22 anni, il
giovane senza tre dita riconosciuto dalla vittima in una foto il
giorno dopo l’aggressione, che secondo le ultime rivelazioni dei
media romeni potrebbe essere stato a Roma il giorno di San
Valentino. Ma anche forse il ‘quarto uomo’ come sembra suggerire
un cromosoma y che porta al carcere di Bucarest. Racz aveva
rivelato dal carcere che Loyos copriva due connazionali del suo
giro di cui aveva paura.

Secondo il giornale romeno Cotidianul nella sua edizione online
un esperto criminologo italiano si trova in Romania da martedì 3
marzo. Il criminologo sarebbe partito alla volta di Bucarest
subito dopo che erano emersi i primi dubbi sul Dna nell’indagine
sullo stupro della Caffarella. Secondo fonti della polizia romena
lo specialista italiano sta lavorando a stretto contatto con i
colleghi dell’Ispettorato generale della polizia romena (Igpr).
Le ricerche del terzo uomo si stanno concentrando “tra Voslui e
Iasi” due città della regione romena della Moldavia.

“Il terzo sospetto ha legami con Alexandru Loyos Isztoika, il
primo sospettato di questo caso”, ha spiegato a Cotidianul una
fonte dell’Igpr. Tra i principali indiziati, il quotidiano
romeno, fa il nome di Cioschi, l’uomo senza tre dita riconosciuto
dalla vittima in una foto il giorno dopo l’aggressione. Secondo
la polizia romena il sospettato, originario di Botosani, sarebbe
“partito alla volta di Roma in pullman due giorni prima
dell’aggressione”. Quindi potrebbe essere stato a Roma il giorno
di San Valentino. Questa versione smentirebbe quella ufficiale,
secondo cui Cioschi si trovava in Romania il giorno dello stupro.

La Questura di Roma ha confermato che agenti italiani sono in
Romania. Gli investigatori stanno confrontando i Dna ritrovati
sui reperti, raccolti sulla scena e sugli abiti della vittima,
con la banca dati del Dna della Romania, per cercare di dare nome
e volto a quei profili genetici.

Il doppio riscontro degli esperti sui reperti ha infatti
dato esito negativo, anche la comparazione degli esami del dna
svolti dalla genetista dell’istituto di medicina legale, Carla
Vecchiotti, sulla base dei risultati a cui erano arrivati gli
esperti della polizia scientifica, non lascerebbe così dubbi: su
una serie di reperti sequestrati nell’ambito dell’inchiesta sullo
stupro avvenuto alla Caffarella non ci sarebbero le tracce
biologiche dei due romeni indagati, Alexandru Loyos e Karol Racz.

Gtu/Dmo/Nav

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