VARESE Decide di dormire in parete, ma qualcuno chiama i soccorsi e così uno scalatore varesino, Matteo Della Bordella, 27 anni, per una notte è stato dato per disperso. Per fortuna è stato solo un falso allarme. È successo sabato sera in provincia di Sondrio. Della Bordella era con un altro scalatore per testare alcuni materiali in vista di una spedizione sulla Torre Egger in Patagonia. Ma qualcuno ha visto le loro lampade accese e ha pensato di trovarsi di fronte a due climber in difficoltà.
È decisamente strano quanto accadutoin Val San Giacomo, una laterale della Valchiavenna. Alle 23 due fortissimi scalatori dei Ragni di Lecco, Matteo Bernasconi e Matteo Della Bordella, si trovavano su una via sulla parete del Castello, sopra la vecchia stazione dell’oleodotto Snam. Si tratta di Linfa, un itinerario di dieci tiri aperto alla fine degli anni Novanta dalla guida alpina valchiavennasca Guido Lisignoli.
La difficoltà arriva al 7a, ma per due esperti alpinisti non è certo un problema. Sabato i due sono saliti nel pomeriggio sulla via, hanno fissato alla parete l’innovativo “letto da strapiombo” che utilizzeranno in Patagonia e successivamente si sono calati. In serata hanno cenato in un crotto della zona, poi sono tornati a San Giacomo per risalire in parete – utilizzando le corde e una particolare maniglia – e andare a dormire in un luogo decisamente insolito, ma sicuro. Per illuminare la propria salita hanno utilizzato le lampade frontali. Verso le 23 un automobilista in viaggio sulla statale ha notato la presenza di alcune luci sulla via e si è preoccupato.
Ha cercato di richiamare l’attenzione delle persone che si trovavano sulla parete, credendo di trovarsi di fronte a una situazione di difficoltà, con l’obiettivo di aiutarli. Ha suonato il clacson e successivamente, di fronte all’assenza di risposte, ha allertato i soccorsi. Nel frattempo i due alpinisti cercavano di fargli capire che tutto era sotto controllo, ma il rumore del Liro ha reso impossibile ogni tipo di comunicazione. Sono stati allertati 118 e il Soccorso alpino, ma quando gli uomini della stazione di Chiavenna sono intervenuti non ci è voluto molto per capire che non ci si trovava di fronte a una situazione di pericolo e tutto si è concluso senza alcuna preoccupazione.
Ieri i due alpinisti hanno portato a termine il test e sono scesi in doppia in tutta tranquillità. Ora sono pronti per partire alla volta dell’America Latina, con l’obiettivo di conquistare la vetta. E di dormire tranquilli durante la salita.
Matteo Della Bordella, ricercatore alla Liuc di Castellanza, è anche il più giovane accademico del Cai. Il padre, Fabio, pure lui alpinista (istruttore Cai), apprezzato insegnante del liceo Stein di Gavirate, era morto in un incidente di montagna l’8 diembre 2007.
s.bartolini
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