Quella che stiamo per raccontare è la storia di un’amicizia speciale, nata quasi per caso pochi mesi fa e sfociata lo scorso week-end in un incontro che resterà a lungo nella mente e nel cuore di chi l’ha vissuto: l’incontro di cui parliamo è quello tra gli Ultras Pro Patria e Susanna Campus, 45enne sassarese colpita 18 anni fa dalla Sla (sclerosi laterale amiotrofica).
In occasione della trasferta a Sassari al seguito dei tigrotti, otto ultras biancoblù si sono recati a casa di Susanna per portarle un saluto affettuoso e un incoraggiamento: «Anche se alla fine – fanno sapere i ragazzi della curva bustocca – è stata più lei a trasmettere forza a noi, che viceversa: è una donna straordinaria».
L’idea dell’incontro è venuta al giovane bustocco Giacomo Chierichetti, studente di Scienze e tecnologie alimentari, nonché ultras biancoblù: «Ho conosciuto la storia di Susanna leggendo il blog che lei stessa cura sulla rivista Tempi – racconta Chierichetti – Un blog intitolato “Scritto con gli occhi”, perché lei comunica proprio così, attraverso un sintetizzatore vocale comandato attraverso i suoi occhi. Lo scorso mese di agosto ho deciso di scriverle, lei mi ha risposto, e da quel momento è nata una bella amicizia. Ci scriviamo spesso. E qualche tempo fa mi ha buttato lì la proposta “Senti, perché non vieni a trovarmi a Sassari?”».
Detto, fatto: la proposta è stata accolta con entusiasmo da Giacomo, che ha invitato all’incontro anche gli altri suoi amici della curva bustocca: «Gli altri ultras hanno accettato al volo, mi hanno immediatamente risposto che sarebbero venuti volentieri da Susanna» precisa Chierichetti. Susanna Campus è una grandissima tifosa della Torres e della Dinamo (la squadra di basket di Sassari) e quando può non si fa sfuggire l’occasione di andare a fare il tifo allo stadio “Vanni Sanna” o al PalaSerradimigni. Un altro amore sportivo della supertifosa sassarese è
la Juventus: un mese fa Susanna è andata al Sant’Elia di Cagliari a vedere i suoi idoli bianconeri. Tra gli ultras della Pro Patria e quelli della Torres esiste peraltro uno storico gemellaggio, «ma questo – precisano i ragazzi della curva biancoblù – non ha influito sul nostro desiderio di incontrare Susanna. L’avremmo fatto anche se fosse stata tifosa del Varese o del Novara: è una questione di umanità, non di tifo. Nel mondo ultras, valori come l’amicizia, la fratellanza, la solidarietà sono da sempre molto importanti».
Susanna ha molto gradito la sorpresa che le hanno fatto i suoi amici bustocchi: l’incontro si è trasformato in una grande festa, tra abbracci, cori da stadio (“Susanna una di noi!”) e uno scambio di regali (un cappellino con le firme di tutti gli ultras, gagliardetti e il libro sui 90 anni della Pro Patria). «Siamo stati accolti alla grande, sia da Susanna, sia da sua sorella Immacolata – continua Giacomo – ci hanno trattato benissimo, ci hanno offerto la torta. Sicuramente torneremo a trovarli. Ora Susanna simpatizza anche per la Pro Patria, e prima di salutarci ci ha detto “Mi raccomando, dobbiamo salvarci” riferito sia alla Torres che alla Pro. È davvero una donna straordinaria, ha una forza incredibile e un amore sconfinato per la vita. Tanto che, quando ci scriviamo, è lei a darmi forza e conforto, non viceversa. Ironizza sul suo “filino di Sla”. Una volta le ho scritto che ho sempre poco tempo, che sono sempre preso. E lei mi ha risposto di calmarmi, perché il valore del tempo non si misura da quante cose facciamo. Pensa – mi ha scritto – che per me il tempo è veder crescere una pianta. Vederla sbocciare e poi fiorire, un po’ per volta».