Svizzera, crollo delle esportazioni: pesa la brusca frenata della farmaceutica. I numeri del calo

L'export elvetico si è attestato a 20,9 miliardi di franchi, subendo una pesante flessione del 9,2% rispetto a ottobre e tornando ai livelli di inizio anno

BERNA – Le esportazioni svizzere sono risultate in netto calo in novembre, sulla scia della flessione del comparto chimico-farmaceutico e in particolare delle vendite negli Stati Uniti: l’export si è attestato a 20,9 miliardi di franchi, subendo un crollo del 9,2% rispetto a ottobre e tornando ai livelli di inizio anno.

Le importazioni sono per contro salite dell’1,4% a 20,4 miliardi, nuovo record mensile. L’undicesimo mese dell’anno si chiude così con un surplus di 0,5 miliardi, in forte calo dai 2,9 miliardi di ottobre, emerge dai dati pubblicati oggi dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini.

Le variazioni indicate sono nominali: in termini reali (vale a dire corrette dell’effetto dei prezzi) si sono attestate rispettivamente a -2,8% (export) e -0,6% (import). Nel confronto con ottobre i vari settori dell’export hanno mostrato andamenti assai differenti. Quello di gran lunga più importante, la chimica-farmaceutica, segna (a livello nominale) -19,0% (a 9,5 miliardi di franchi); seguono le macchine e l’elettronica (+1,7% a 2,8 miliardi), l’orologeria (+2,2% a 2,2 miliardi), gli strumenti di precisione (-0,2% a 1,5 miliardi) e i metalli (+3,2% a 1,3 miliardi).