«Tagli alle Poste, è l’ora di alzare la voce» La rabbia di sindaci e Federconsumatori

La chiusura e il ridimensionamento di 22 sportelli nel Varesotto solleva polemiche.«Cittadini, facciamoci sentire». Lettera di fuoco del sindaco di Gavirate all’azienda

Alzare il livello della protesta per fare sentire la voce dei cittadini, colpiti dai continui tagli ai servizi postali, che stanno impoverendo sempre di più le frazioni e i Comuni più piccoli.

Il suggerimento, l’indomani dell’annuncio della chiusura di sette uffici postali ed il taglio degli orari di altri 15 su tutto il territorio provinciale, arriva da Federconsumatori Varese. «I sindaci – tuona il presidente provinciale – non devono più fidarsi né accontentarsi delle promesse dei dirigenti di Poste, né bastano più raccolte firme, lettere di protesta o interpellanze; devono chiamare a raccolta i loro concittadini ed arrivare ad occupare gli uffici postali o manifestare in prefettura. Devono muoversi i primi cittadini dei Comuni più grandi che hanno un peso politico maggiore, i politici regionali, chi ha il potere insomma di cambiare le cose». Non lasciare soli i piccoli Comuni, le frazioni ed i cittadini; questo il senso dell’appello dell’associazione dei consumatori. «La situazione è sempre più grigia e vergognosa – prosegue De Lorenzo – il prezzo più caro lo stanno pagando le periferie e come sempre le fasce deboli della popolazione; senza un intervento di chi ha il potere a livello regionale e nazionale, le cose non potranno che continuare a peggiorare, anche sul versante della consegna della posta a domicilio. Non dimentichiamo che Poste Italiane è un’azienda pubblica che deve svolgere un servizio».

Il sindaco di Gavirate, coinvolta dal piano di razionalizzazione che prevede la chiusura definitiva dell’ufficio di Oltrona al Lago, ha inviato una lettera di protesta alla direzione provinciale di Varese, in attesa di incontrare i colleghi per mettere a punto proteste comuni. Stessa sorte di Oltrona, a partire probabilmente da aprile, anche per gli sportelli di Bolladello, Brenno Useria, Corgeno, Lavena Ponte Tresa 1, Schianno e Trevisago. «Esprimo tutto il mio rammarico per la scelta della chiusura dell’ufficio di Oltrona – dichiara – che si concretizzerà nella perdita di un servizio di rilievo sul nostro territorio e che andrà inevitabilmente a colpire in particolare le fasce più deboli come gli anziani».

Per Gavirate, la chiusura dello sportello di Oltrona è stata un’amara sorpresa; il servizio offerto nella frazione è di qualità; gli oltronesi su Facebook, sottolineano che l’ufficio periferico funzioni molto meglio di quello centrale. «Nel corso di questi anni – prosegue la prima cittadina – la collaborazione, anche con i miei predecessori, ha consentito di trovare e mettere a disposizione gli spazi necessari, senza ottenerne lucro ma semplicemente a garanzia di una funzione anche sociale». Oltrona è una località densamente abitata, che si sta impoverendo di servizi. «Evidentemente – conclude il sindaco – le logiche del profitto mal si coniugano con il bene dei nostri territori ed i servizi ai cittadini, che la funzione pubblica del servizio dovrebbe esprimere; siamo profondamente amareggiati ma non staremo zitti».