Taglia Usa da 7 milioni di dollari sul russo arrestato a Malpensa, evaso e fuggito dall’Italia

Si torna a parlare di Artiom Uss, l'imprenditore figlio di un governatore siberiano molto vicino a Vladimir Putin, che secondo gli americani avrebbe commesso vari illeciti transnazionali a loro danno. Il suo caso creò notevoli tensioni diplomatiche tra Washington e Roma

Il dipartimento di Stato Usa ha messo una taglia sino a 7 milioni di dollari per chi fornisca informazioni utili all’arresto e/o alla condanna di Artiom Uss, l’imprenditore russo figlio di un governatore siberiano molto vicino a Vladimir Putin, evaso dai domiciliari a Milano dopo essere stato arrestato su mandato Usa con l’accusa di aver orchestrato varie attività criminali transnazionali. Tra queste figurano il riciclaggio, l’import in Russia di tecnologie militari americane – in violazione delle sanzioni Usa – e il contrabbando di milioni di barili di greggio dal Venezuela.

L’annuncio, dato dal portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller, fa seguito all’incriminazione nell’ottobre 2022 per 12 capi di imputazione decisa da un gran giurì federale nel distretto orientale di New York contro Uss e altri sei coimputati. Uss è accusato di quattro capi di imputazione: associazione per delinquere finalizzata a frodare un dipartimento o un’agenzia degli Stati Uniti; cospirazione per violare l’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa); associazione per delinquere finalizzata alla frode bancaria; cospirazione per riciclaggio di denaro tramite il contrabbando di petrolio e il programma Ieepa.

Artem Uss, ordine d'arresto per l'imprenditore russo evaso a Milano - foto 1

Uss, secondo l’accusa, avrebbe orchestrato un’operazione transnazionale di frode, contrabbando e riciclaggio di denaro in parte attraverso la Nord-Deutsche Industrieanlagenbau GmbH (Nda Gmbh), una società privata di commercio di attrezzature industriali e materie prime con sede ad Amburgo, in Germania.

In qualità di proprietari di Nda GmbH, Uss e un altro co-cospiratore sarebbero coinvolti in una serie di attività in violazione delle leggi penali statunitensi, delle sanzioni Usa e di altre sanzioni tra cui l’esportazione illegale per milioni di dollari di tecnologie militari e sensibili a duplice uso dagli Stati Uniti alla Russia, nonché l’uso del sistema finanziario americano per facilitare il contrabbando di milioni di barili di petrolio dal Venezuela. Qualsiasi informazione va indirizzata all’Fbi.

Uss, cui erano stati concessi i domiciliari nonostante i ripetuti moniti delle autorità statunitensi, riuscì a evadere la scorsa primavera, il giorno dopo che un tribunale di Milano aveva autorizzato l’estradizione negli Usa.

Il caso sollevò non poche tensioni tra Washington e Roma, privando gli Usa di una potenziale pedina per uno scambio di prigionieri con americani “illegalmente detenuti” in Russia, tra cui il reporter del Wsj Evan Gershkovich. Il padre di Artiom, Aleksander Uss, è stato sino allo scorso aprile governatore della ricca regione petrolifera di Krasnoyarks ed è nel board della Rosneft guidata da Igor Sechin, uno degli oligarchi più vicini allo zar. Gli affari di famiglia spaziano dall’immobiliare a Londra ad una società aerospaziale in Malesia e ad un hotel in Sardegna.