«Tanti tifosi mi hanno chiesto di rimanere qui. E io vorrei farlo»

Daniele Capelloni non si nasconde: «Ciò che ho vissuto in biancorosso non mi era mai capitato»

Vivremo giorni, anzi settimane, di attesa e di curiosità per scoprire quella che sarà la nuova rosa del Varese. Novità, conferme, vecchi ritorni: siamo ancora a maggio e tutto può succedere. La società, dopo aver trovato un equilibrio a livello di assetto dirigenziale, ha già iniziato i primi colloqui per valutare chi confermare. Quasi tutti i “vecchi” verranno chiamati e consultati. Chi è in attesa di una chiamata è Daniele Capelloni, che nella stagione di Eccellenza ha fatto grandi cose in campo e si è fatto apprezzare fuori per sincerità, umiltà e dedizione alla causa.

Un esempio, che già in molti conoscono, è il fatto che facesse il pendolare da Isorella, in provincia di Brescia, fino a Varese macinando oltre 300 chilometri in un giorno. Potrebbe scegliere di avvicinarsi a casa, alla soglia dei trent’anni, invece spera in una riconferma: «Vorrei restare, come ho già detto altre volte, perché Varese ha significato davvero tanto per me. È stato un riscatto, un’esperienza che mi ha formato molto sotto l’aspetto mentale, che mi ha regalato ambizione e tantissime emozioni. Vorrei essere confermato perché quello che ho vissuto a Varese non mi era mai capitato prima. E rimarrei per tutti i tifosi, dal più giovane al più vecchio, dal primo all’ultimo: sono meravigliosi».

Capelloni non ha ancora avuto modo di parlare con la società per quanto riguarda una sua possibile permanenza: «Nel calcio non esiste nulla di giusto o di sbagliato, alla fine i risultati danno ragione però credo che a volte l’unità d’intenti e la forza di un gruppo dimostrano che si può arrivare dove le qualità tecniche magari non arrivano. Il gruppo può fare la differenza, come è successo in questa stagione: dalla società fino all’ultimo dei giocatori è nato qualcosa di unico. Poi è naturale che serva qualche ritocco, qualche innesto perché la categoria cambia e la difficoltà aumenta, però ripeto che mi piacerebbe restare insieme ai ragazzi con cui ho vissuto questa impresa».
Anche perché nella testa di Daniele c’è ancora un grande sogno da realizzare: «Come vi ho già raccontato il mio sogno è firmare il mio primo contratto da professionista con il Varese. Magari è difficile, ma il mio sogno è ancora vivo, è ancora lì, però non dipende solo da me. Forse è vero che sono arrivato tardi, perché tra poco per me gli anni sono trenta, però vorrei avere la possibilità di restare a Varese. Anzi, mi fa piacere che tanti tifosi mi abbiano scritto di restare. Ripeto, non dipende da me, ma sarebbe bellissimo».