Tasi: niente code agli sportelli

Tasi, a Busto niente caos e code agli sportelli di Palazzo Gilardoni. Solo richieste di sgravio: «La nuova tassa è una botta».

«Incrocio le dita» ammette il sindaco, che è anche assessore al bilancio ad interim, alla vigilia degli ultimi due giorni utili per il pagamento del nuovo tributo, la cui prima rata scade domani, 16 ottobre.

«Insieme ai dirigenti, mi sono messo a disposizione per monitorare la situazione, dando indicazioni precise di eseguire il calcolo dell’importo della Tasi direttamente allo sportello tributi e sollecitando i commercialisti e i Caf a segnalarci eventuali casi problematici».

Fino ad ora però, le uniche richieste che sono giunte a Palazzo Gilardoni sono quelle di persone e famiglie che si trovano in difficoltà nell’effettuare il pagamento del dovuto, a causa della disoccupazione o per la presenza di problemi in famiglia. Dal punto di vista del calcolo invece tutto filerebbe liscio, anche perché l’aliquota del 2,5 per mille stabilita dal consiglio comunale è secca. «Siamo alle prese con le numerose variabili messe in campo dai Comuni nell’applicazione del tributo, una complicazione che ci saremmo volentieri risparmiati» fa notare il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Busto Arsizio , ragionando in generale sulla Tasi.

Forse nel caso di Busto ha pagato anche la scelta di non spedire a casa i bollettini precompilati? «Avevamo valutato molto attentamente l’approccio da seguire – spiega Farioli – temevamo che “forzare” la mano con l’invio a domicilio del conto della Tasi avrebbe potuto essere foriero di errori, nella consapevolezza che una semplificazione ricercata è una scommessa, una semplificazione fallita è confusione certa. Invieremo il bollettino precompilato solo l’anno prossimo». Eppure tra i cittadini che escono con l’F24 in mano per effettuare il pagamento della nuova tassa rimane la percezione di una vera stangata. In effetti, sulle prime case di dimensioni modeste, la Tasi colpisce più della vecchia Imu, tanto che il Pd ha affibbiato al sindaco Farioli l’epiteto di «sceriffo della Nottingham d’Italia».