Torino, 4 giu. (TMNews) – Cresce la tensione attorno alla Tav nel torinese. Sono due le buste con proiettili e minacce intercettate in un ufficio postale della zona Nord di Torino.
Una destinata all’esponente del Pd piemontese Stefano Esposito, l’altra all’agenzia di stampa Ansa. In entrambe un proiettile e una lettera di minaccia, con riferimenti alla presa di posizione di Esposito, nei giorni scorsi, a favore dell’inizio dei lavori per la costruzione del cunicolo della Maddalena, presso Chiomonte. Un cantiere che dovra’ partire inderogabilmente entro il 30 giugno, pena la perdita dei fondi Ue.
Nelle lettere a quanto si apprende c’e’ anche un riferimento a Giorgio Merlo (Pd), che, proprio ieri insieme ad Esposito, ha invitato il ministro dell’Interno Roberto Maroni “a rompere il silenzio” e a dare un chiaro segnale alle forze dell’ordine per far si’ che vengano preparati i cantieri alla Maddalena.
Ormai da oltre dieci giorni nell’area del cantiere c’e’ un presidio permanente di No Tav, che si danno i turni giorno e notte, per opporsi all’inizio dei lavori. Ma da Chiomonte hanno preso le distanze da questo episodio.
E’ di ieri il vertice in prefettura con 22 sindaci No Tav della Val di Susa, con l’invito del prefetto Alberto Di Pace a dialogare con i manifestanti e ad evitare saldature tra cittadini che protestano legittimamente e frange violente.
Solidarieta’ bipartisan ai due esponenti del Pd, mentre sul caso sono al lavoro i carabinieri.
Prs
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