VARESE Freddo e disagi sono in agguato: l’autunno è arrivato, lo conferma il freddo di questi giorni e anche il Centro Geofisico Prealpino. Già da oggi vento e pioggia dovrebbero cessare, anche se non si tornerà alle temperature miti di settimana scorsa. I riscaldamenti iniziano a partire, e i tecnici autorizzati alla manutenzione delle caldaie fanno l’impossibile per non lasciare al freddo i varesini, che telefonano ai propri amministratori di condominio sollecitando gli interventi.«Avevo suggerito a parecchi condomini di iniziare ad accendere i riscaldamenti la settimana scorsa. Non tutti mi hanno ascoltato, e oggi ho i telefoni roventi». Ci scherza su Andrea Leta il referente provinciale dell’Associazione italiana amministratori di condomini, ma fino a un certo punto: perché ieri i condomini amministrati dal suo studio non sono riusciti a stare tutti al caldo, così come molti stabili in città.Il 15 ottobre è il primo giorno in cui i riscaldamenti possono, per legge, restare accesi anche quattordici ore al giorno. Fino al 14 ottobre, invece, le ore ammesse sono solo sette, sempre a patto che la temperatura esterna scenda al di sotto dei venti gradi.
Con Cleopatra in piena attività, e i manutentori delle caldaie oberati di lavoro, molti varesini sono rimasti al freddo.Ieri è stato il primo giorno di vero freddo invernale: al Campo dei Fiori la temperatura è arrivata allo zero, e qualche fiocco di neve è arrivato anche lì, tanto che sono stati avvistati anche dei mezzi spargisale lungo i tornanti che portano alla cima. «La perturbazione è arrivata sabato – spiega Paolo Valisa del Centro Geofisico – e già da oggi, grazie al vento che ieri ha spazzato Varese dal pomeriggio, le nubi e la pioggia se ne sono andate. Le temperature risaliranno, anche se resteranno decisamente più basse dei giorni scorsi, e la massima di oggi non supererà i quindici gradi».Il weekend è stato un momento di super lavoro per i manutentori delle caldaie, che non hanno avuto un attimo di requie. E nonostante l’impegno, come dice Leta, «almeno il 40% delle caldaie è rimasto spento». Perché per far ripartire un impianto ci vuole tempo: va revisionato, bisogna assicurarsi che non ci siano perdite né guasti. Impossibile, quindi, rispondere entro ventiquattr’ore a tutte le chiamate.
Il servizio completo con tutti gli approfondimenti sul giornale in edicola martedì 16 ottobre
s.bartolini
© riproduzione riservata