Tenta di rubare una moto, cade e resta schiacciato: arrestato a Varese

Colpo maldestro in via Orrigoni: un 30enne già noto alle forze dell’ordine finisce in manette dopo essere rimasto incastrato sotto la motocicletta che cercava di rubare. Per lui disposta la custodia cautelare in carcere

VARESE – Notte movimentata nel cuore di Varese, dove un tentato furto si è trasformato in una scena quasi grottesca. Un uomo di 30 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato dopo aver cercato di rubare una moto parcheggiata all’interno di un garage condominiale in via Orrigoni: nel tentativo di spostare il mezzo, ha perso l’equilibrio ed è rimasto schiacciato sotto il peso della due ruote, venendo trovato così dagli agenti.

Secondo quanto ricostruito, l’episodio è avvenuto intorno alle 3 della notte tra mercoledì 29 e giovedì 30 ottobre. Alcuni residenti hanno sentito rumori sospetti e colpi provenire dal piano terra dello stabile e hanno chiamato il 112. L’intruso — un italiano senza fissa dimora, noto in zona perché solito dormire nei pressi delle stazioni ferroviarie — aveva preso a calci la saracinesca di un box, riuscendo a sfondarla e a entrare.

Dentro il garage erano custodite un’auto e una moto, quest’ultima di proprietà di un carabiniere. Visibilmente ubriaco e indebolito da una ferita all’addome — presumibilmente conseguenza di una coltellata ricevuta nei giorni precedenti — l’uomo ha tentato di trascinare la motocicletta attraverso lo stretto passaggio tra la vettura e il muro, finendo però per danneggiare la carrozzeria dell’auto. Quindi, alla vista della pattuglia arrivata sul posto, ha perso l’equilibrio ed è rimasto schiacciato sotto il mezzo.

Liberato dagli agenti, è stato arrestato per tentato furto aggravato. Già noto alla polizia, l’uomo — originario del Luinese — proviene da una famiglia con precedenti: anche il padre e lo zio si trovano attualmente in carcere.

Giovedì mattina è comparso davanti al giudice Stefania Brusa, che ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere su richiesta del pm Davide Toscani. Il difensore, avvocato Andrea Pellicini, ha chiesto tempo per valutare un rito alternativo e verificare se vi siano familiari disposti a ospitare l’uomo ai domiciliari. Nel frattempo, per lui si sono spalancate le porte dei Miogni, in attesa del processo fissato per metà novembre.