– Ha schiaffeggiato, preso a pugni e a calci, tentato di strangolare, la compagna incinta davanti ai figli piccoli. L’ha anche minacciata di morte danneggiandole gli arredi e le suppellettili di casa. Tutta colpa dell’irrefrenabile gelosia di lui: un sentimento portato all’estremo che ha provocato una situazione devastante tra le mura domestiche. Ma nelle ultime ore l’incubo della donna è finito. Nelle ultime ore, infatti, al compagno, un
uomo di 35 anni di Busto Arsizio, è stato vietato di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla ex compagna. La misura cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica (pubblico ministero ), è stata adottata dopo che interventi e indagini del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio hanno evidenziato la gravità delle condizioni in cui versava la vittima almeno dalla metà del 2015.
Una situazione terribile. Situazione provocata dall’incontenibile gelosia dell’uomo e ulteriormente peggiorata lo scorso mese di aprile, quando la donna ha trovato la forza di interrompere la relazione e di allontanare il compagno: in una circostanza il trentacinquenne si è persino introdotto nell’appartamento della donna dopo aver scavalcato il balcone e l’ha aggredita, colpendola tanto violentemente da provocarle la perforazione di un timpano. Ora all’uomo, indagato per i reati di maltrattamenti e lesioni, è stato vietato di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima con la possibilità, in caso di inosservanza del divieto, che la misura venga sostituita con una più restrittiva, non esclusa la custodia in carcere.
Questa vicenda è solo l’ultima di una serie di episodi avvenuti negli ultimi giorni: episodi dei quali si è occupato il Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio e in particolare l’ufficio che, d’intesa con la Procura della Repubblica, segue il “filone” delle violenze e abusi commessi ai danni dei cosiddetti “soggetti deboli”, in particolare donne e minori. Nello specifico il 18 maggio scorso, gli agenti hanno notificato a un tunisino di 52 anni residente in città la misura dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa emessa dal gip su richiesta del pm. Due giorni prima, il 16 maggio, i poliziotti di via Candiani hanno concluso le loro indagini notificando a un marocchino di 41 anni residente a Busto Arsizio la stessa misura cautelare. In questo caso l’uomo, aveva inferto alla moglie ripetute minacce, offese e percosse anche davanti ai figli.