Terremoti/ Sisma nel torinese, molta paura e lievi danni

Torino, 25 lug. (TMNews) – Sono da poco passate le 14,30 quando la terra trema in Piemonte. La scossa sismica viene registrata nel torinese, con magnitudo 4.3 della scala Richter, epicentro nel pinerolese nella zona di Cantalupa, Pinasca e Cumiana, ad una profondita’ di 25 km, stando a quanto riferisce l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Secondo l’Arpa piemontese invece il terremoto ha avuto il suo epicentro a Giaveno a 5 Km di profondita’, ragion per cui si e’ sentito in maniera rilevante nel torinese e non solo. Cantalupa o Giaveno la sostanza non cambia.

A Torino in uffici e abitazioni si sono vissuti attimi di paura, qualcuno e’ sceso in strada, ma poco dopo e’ tornata la normalita’ e la seconda scossa dopo le 15, di lieve entita’, e’ stata percepita solo dai sismografi.

Presi d’assalto i centralini di Vigili del fuoco, Carabinieri, Polizia, ma e’ solo psicosi da terremoto, perche’ non risultano feriti o danni ingenti.

Il governatore piemontese Roberto Cota conferma che non ci sono danni alle persone e che quelli alle cose sono di lieve entita’. La situazione e’ sotto controllo, gli fa eco il sindaco di Torino, Piero Fassino, mentre vengono avviati i controlli lungo le linee ferroviarie della Val di Susa e del Pinerolese. La Torino-Modane e la Torino-Torre Pellice vengono chiuse, in via precauzionale, per qualche ore, ma adesso la circolazione dei treni e’ ripresa regolarmente.

Restano chiusi, invece, i sentieri intorno alla Sacra di San Michele. Lo ha deciso il sindaco di Chiusa San Michele Domenico Usseglio, dopo che il sisma ha provocato due frane e il distacco di un masso nel territorio del suo comune. “Ho sentito la scossa, e mi sono subito affacciato per vedere se era successo qualcosa alla scuola che e’ di fronte alle mie finestre. Ma per fortuna i bambini erano tutti fuori, neppure troppo preoccupati. Dopo qualche minuto ho visto il fumo che arrivava dal versante Riopracchio e ho capito che era una frana” ha raccontato il primo cittadino della localita’ della Val Susa.
Due frane staccatesi ad un’altezza di circa 200 metri dal livello del rio, e a un centinaio di metri l’una dall’altra hanno invaso la mulattiera sottostante, che e’ stata chiusa, subito dopo la scossa delle 14,32. Il vecchio casotto dell’acquedotto e’ stato investito da un masso e questo e’ l’unico danno accertato. Per il resto le frane scese a precipizio lungo la montagna in quel punto praticamente verticale, hanno invaso il fiume di pietre e tronchi d’albero “come nell’alluvione del 2000” ha ricordato il sindaco.

Prs

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