La Pro Patria ha attraversato, con la speranza di averlo definitivamente superato, un periodo difficile. Qualcuno dice che ha pagato dazio per la rincorsa al Monza, qualcun altro che la squadra è stanca, altri ancora che non ci mette la testa. Noi siamo andati direttamente alla fonte, abbiamo provato a sentire chi, quotidianamente, vede la squadra, ne tasta il polso, la prepara alle partite. Bonazzi? No, Diego Scirea.
Faccio il preparatore atletico dalla stagione 1999-2000, è una professione che amo e che ho iniziato a fare grazie a ciò che mi ha trasmesso il mio insegnante in università. Ho cominciato con il Monza, poi ho seguito per 3 anni la Primavera del Palermo fino al 2003, la Pro Sesto fino al 2006, la Tritium fino al 2011 con la doppia promozione dalla Serie D alla C2 prima e direttamente alla C1. Infine Caronnese e Renate, dove sono rimasto fino all’anno scorso. Da quest’anno sono il preparatore atletico della Pro Patria.
Ero legato a Mister Bordini sin dai tempi della Tritium, non ha rinnovato la scorsa Estate con il Renate ed ero libero, conoscevo Turotti e ci ho messo un attimo ad accettare la sua chiamata con grande entusiasmo.
Positivo, molto positivo. Non lo conoscevo, ci siamo trovati subito bene, mi dà molto spazio e molta fiducia, intervengo molto sulla squadra durante il lavoro settimanale. Lui si fida e mi lascia carta bianca sulla scelta dei lavori e anche sul recupero degli infortunati, ovviamente vuole aggiornamenti ma lascia fare a me e per un preparatore questa fiducia è molto importante.
Uno dei vanti della stagione è che l’unico infortunio muscolare di una certa entità che abbiamo patito è quello di Bortoluz in casa con l’Olginatese, gli altri sono di origine traumatica. Altri problemi che abbiamo avuto in stagione, come Cappai e Santana, sono riferiti a piccole cose che condizionano allenamento, ma non a un lavoro errato. Non dimentichiamoci che abbiamo giocatori in rosa che l’anno scorso hanno fatto pochissime presenze: Disabato nessuna causa infortunio al crociato, Pedone poche per scelta tecnica, Bortoluz prima di andare a Vicenza non aveva giocato tantissimo, giusto per citarne qualcuno. Averli recuperati facendo sì che abbiano potuto giocare, di fatto, il 90% delle partite è una soddisfazione.
Non possiamo, il regolamento non è ancora chiaro, potrebbe esserci una clausola che preveda un distacco massimo tra seconda e quinta, non possiamo guardare solo alle nostre spalle. Dobbiamo trovare un equilibrio tra presente e futuro senza dimenticare l’attualità che non stiamo assolutamente snobbando. Queste due, tre settimane di sosta non sono state da noi richieste ma le stiamo sfruttando al meglio per arrivare prontissimi alle ultime partite.
Col Pontisola c’è stato un calo di intensità, però lo ritengo un episodio perché a Seregno abbiamo recuperato due volte la partita andando sotto in entrambe le occasioni. La squadra è in salute, queste due settimane ci stanno aiutando anche in questo senso.
Non dobbiamo dare nulla per scontato, il campionato non è finito.
Assolutamente, spero di sì. Questa è un’esperienza positiva che spero di poter ripetere.