Togni torna nella sua città Per regalarci un circo 2.0

Da venerdì alla Schiranna in scena il fascino dell’American Circus. «Con Varese un legame speciale, qui nel 1963 ci fu la grande svolta»

– Quella che sbarcherà alla Schiranna venerdì prossimo è la creatura moderna di una dinastia iniziata nel 1872, epoca in cui leoni, elefanti ed acrobazie mirabolanti avevano un fascino esotico davvero difficile da immaginare oggi, tempo in cui tutto è a portata di un clic.
Quel che è restato intatto in un viaggio lungo 140 anni è la costanza della famiglia Togni, passata attraverso scissioni e ramificazioni, nel mantenere immutabile la magia della propria arte: una vocazione che è passata indenne dal capostipite Aristide all’attuale star Flavio e torna a Varese dopo 22 anni assenza.

Il rendez-vous dell’American Circus con la Città Giardino ha un sapore speciale: «Proprio a Varese – spiega , addetto alle relazioni pubbliche dell’organizzazione – si consumò nel 1963 il passaggio dal Circo Heros all’attuale versione a stelle e strisce arrivata fino ai giorni nostri».
Il gestore di allora, , era intimamente legato alle nostre latitudini: «Ci sono momenti che ti rimangono dentro per sempre – continua Puglisi – Enis ama ripetere che Varese gli è entrata nel cuore. I suoi spettacoli hanno sempre ottenuto un grande successo di pubblico nella vostra città».
Perché allora questa lunga assenza dallo storico spiazzo vicino a Parco Zanzi? «Perché la struttura del circo si è ingrandita molto negli ultimi decenni – è la spiegazione dell’organizzatore – e ha incominciato a scontare la dismissione delle stazioni ferroviarie. Oggi l’80 per cento del materiale viaggia finalmente su strada e siamo riusciti a programmare il ritorno».
L’American Circus festeggia il primo mezzo secolo di storia e si presenta con lo spettacolo “Simply the Best”: si tratta del più grande complesso del mondo a tre piste, dote che permette la contemporaneità di tre scenografie diverse.
Il “carrozzone” è un vero villaggio itinerante, che passa da una città all’altra con 180 persone al seguito, compresi quattro cuochi che lavorano in due diverse cucine per sei tipi di mense. La vera differenza rispetto agli albori è la presenza di regia e produzione, elementi che fanno diventare ogni singola esibizione parte di una trama di un vero e proprio film, girato davanti agli occhi degli spettatori.

Chi converrà presso piazzale Roma – spettacoli previsti domenica 16 e lunedì 17 durante il pomeriggio, mentre la visita allo zoo annesso sarà possibile anche durante la giornata di sabato – potrà ammirare la classe di Bruno il giocoliere, il carosello equestre con i cavalli bianchi inscenato dalla giovane Cristina, la prova di forza e di equilibrio insita nel numero denominato Sea World e l’abilità nel domare gli animali che appartiene al protagonista indiscusso, .
Quest’ultimo riesce a condurre un nutrito gruppo di elefanti senza usare fruste e bastoni, servendosi della sola voce e utilizzando una sorta di linguaggio cifrato fatto di suoni particolari che i grossi mammiferi riconoscono.
Non contento, proporrà anche un inedito: la gestione di cinque tigri bianche femmine – a rappresentare altrettante diverse razze corrispondenti anche a diversi caratteri – che danzeranno elegantemente a ritmo di musica.