Vi sarete chiesti il motivo per cui Giovanni Toia non scriva più di Pro Patria su queste, che sono sempre state le sue pagine. Se non ve lo siete chiesti, male. Se ve lo siete chiesti, qui cercheremo di spiegare il motivo: lo dobbiamo innanzitutto a lui, e lo dobbiamo anche ai nostri lettori.Allora. Giovanni Toia non scrive più di Pro Patria perché lo ha scelto lui. Una decisione maturata, meditata e soprattutto sofferta per uno che ha sempre vissuto la Pro come una passione, per uno che ha sempre convissuto con un sangue biancoblù che scorreva nelle vene. Una decisone che noi, nel nostro piccolo, abbiamo il dovere di accettare e rispettare: perché se Giovanni è arrivato al punto di dire “basta” significa che davvero non c’era più nulla da fare, più nulla da dire per convincerlo a tornare sui suoi passi. Il punto è che Giovanni ha sempre scritto di Pro Patria per passione, mai per professione. Spinto solo ed esclusivamente dal cuore. Ha sempre avuto il coraggio di dire come la pensava e la libertà di prendere delle posizioni forti, assumendosi ogni volta la responsabilità di quello che scriveva. Non ha mai avuto paura di andare
controcorrente, nemmeno quando sarebbe stato più comodo farlo. Si è sempre schierato, diffidando della pavidità cerchiobottista di chi non si sbilancia mai e preferisce stare nel mezzo. Lo ha sempre fatto anche se costava fatica: costava giramenti di scatole, dolori di pancia, incazzature e voglia di mandare tutti al diavolo. Ora, Giovanni ha detto basta: perché non ne poteva più. Non entriamo nel merito di quello che è stato, di quelli che sono stati gli ultimi mesi e le ultime settimane. E nemmeno puntiamo il dito nei confronti di chi non ha capito che insultando Giovanni Toia insultava la Pro Patria.Certo, ci dispiace: e come a noi dispiacerà a tutti quelli che amano davvero la Pro. Quando una voce (anche una voce che dice cose che a noi non piacciono) si spegne è sempre una sconfitta. Per tutti. Ma, tranquilli: noi siam sempre qui. Chi adesso sta ridendo convinto di essersi liberato di un rompiscatole si metta il cuore in pace. La Provincia continuerà a raccontare la Pro come ha sempre fatto. Per un po’ lo farà con una firma diversa da quella di Giovanni Toia, ma lo spirito resterà quello di sempre. Noi non siamo capaci di starcene zitti.