Topless al parco, parla il sindaco “Potenzieremo i controlli dei vigili”

Cassano Magnago «Non serve un regolamento: esiste già una legge che vieta atti osceni in luogo pubblico e comportamenti offensivi verso il comune senso del pudore». Il sindaco Aldo Morniroli reagisce così allo scalpore suscitato tra i cassanesi dalle donne che amano prendere il sole in topless al parco della Magana. Oltre che dagli atteggiamenti troppo spinti di alcune coppiette di ragazzi, che si lasciano andare a effusioni intime al di là di ogni decenza, sotto gli occhi allibiti di famiglie e bambini che frequentano il parco.Insomma, a giudizio del primo cittadino, sarebbe inutile emanare «apposite ordinanze comunali, che hanno senso nelle località rivierasche, dove c’è l’esigenza di richiamare a un certo stile le persone che salgono dalla spiaggia: non mi pare questo il caso della nostra città». A Cassano Magnago, infatti, «dovrebbero essere sufficienti il buon senso e l’educazione delle persone: è una questione di rispetto verso gli altri». Rispetto che, a quanto pare, non tutti dimostrano di avere: ne sono una prova, appunto, le donne che prendono l’abbronzatura integrale nel parco o gli atteggiamenti eccessivamente disinvolti degli adolescenti che frequentano la Magana.Ecco perché il sindaco Morniroli, pur non

volendo firmare un provvedimento specifico, non intende certo tollerare comportamenti contro il pubblico decoro. Per questo motivo sta valutando l’opportunità di posizionare un apposito cartello che inviti chi entra nel parco a tenere un abbigliamento decente e a evitare di dare scandalo.Un’altra possibilità per evitare che il paradiso verde si trasformi in una “spiaggia libera” è anche «un maggior controllo da parte della polizia locale, la cui sede si affaccia proprio sulla Magana»: il primo cittadino è perciò intenzionato a chiedere agli agenti municipali di «passare con più frequenza per il parco, in modo da far rispettare le regole e sanzionare pesantemente le violazioni». Violazioni che non riguardano, peraltro, soltanto gli “atti osceni”, ma anche altri comportamenti forse ancor più fastidiosi, come quelli di chi sguinzaglia per l’area verde il proprio cane, senza neppure raccoglierne gli escrementi, in barba all’ordinanza comunale che prescrive l’utilizzo del guinzaglio e che vieta di abbandonare nei luoghi pubblici le deiezioni di “fido”. Forse, visto che la linea morbida finora adottata ha soltanto incrementato i comportamenti scorretti, è arrivato il momento di adottare una volta per tutte il criterio della tolleranza zero.

f.iagrossi

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