Il rapper Tormento (Massimiliano Cellamaro) ha scelto la sua città, Varese, per celebrare i suoi 50 anni, trasformando il campo da football dei Gorillas di San Fermo in un tempio dedicato alla cultura hip hop. Domenica 7 settembre, il Rock the Jungle ha riunito artisti, amici e fan in una lunga maratona musicale organizzata da Blackandblue con il supporto di Tumiturbi e dell’associazione sportiva.
Il pubblico ha risposto numeroso, applaudendo l’energia dei Mofo e della crew svizzera Big Bang Family che hanno aperto la serata. Poi, l’atteso ritorno degli Otierre – con Esa, Polare e DJ Vigor – e il live di Tormento con DJ Promo L’Inverso hanno portato sul palco trent’anni di storia del rap italiano: dai classici come La mia Coccinella dei Sottotono al recente La mia parola, presentato a Sanremo con Shablo, Guè e Joshua.
Pochi minuti prima dello show, Tormento ha raccontato l’emozione di celebrare mezzo secolo di vita e carriera nella sua città: «Molti fan sono ormai amici, ma oggi sono arrivati anche tanti compagni di scuola: un momento incredibile».
L’artista ha ripercorso un anno musicale intenso, segnato anche dall’esperienza al Festival di Sanremo: «Devo ringraziare Shablo: è stato lui a mettere insieme quattro generazioni di hip hop sul palco delle cover. È davvero un Re Mida, tutto quello che tocca brilla».
Il rapper ha poi rivolto un pensiero ai giovani: «Mi colpisce la loro capacità di vivere il presente con lo sguardo al futuro. Noi adulti restiamo più legati al passato, ma i ragazzi hanno tanto da insegnarci».
La serata è stata anche un’occasione per ricordare il ruolo di Esa, fratello maggiore e mentore di Tormento, tra i pionieri del rap italiano degli anni Novanta: «Esa è stato il mio maestro. Lui e gli Otierre hanno trovato le chiavi che hanno permesso a tutti noi di crescere».
Sul palco è tornato anche Siamesi Brothers, storico progetto con DJ Vigor: «Un disco sperimentale nato tra Amsterdam e l’Italia, quando Shablo viveva lì. Era un viaggio nell’hip hop underground, per esplorare fino a dove potevamo spingerci».
Con Rock the Jungle, Varese ha celebrato una figura centrale della musica urban italiana e una cultura che continua a evolversi, restando fedele alle sue radici.