MILANO Oltre 250 opere in un percorso espositivo di 2mila metri quadrati, con un allestimento firmato da Italo Lupi. Ventuno sale di Palazzo Reale ospitano il ritorno, per la terza volta a Milano, delle opere di Pablo Picasso. Tra queste anche quella Sala delle Cariatidi che 59 anni fa accolse per la prima volta i capolavori dell’artista spagnolo, e in particolare la “Guernica”, e che proprio Picasso volle si mantenesse così come è oggi, con i segni indelebili dei bombardamenti subiti dalla città nella Seconda Guerra Mondiale.«Milano accoglie per la terza volta l’opera geniale e fondativa di Pablo Picasso, dopo le grande mostre del 1953 e del 2001 – ha ricordato alla presentazione l’assessore comunale alla Cultura Stefano Boeri – Due esposizioni che coincisero con periodi topici sia nella cronaca politica internazionale, sia nella vita quotidiana
di Milano. E che lasciarono il segno, furono capisaldo della storia culturale della città».«È un ritorno che ci emoziona – scrive in una nota il sindaco Giuliano Pisapia – La grande mostra del ’53 (cui è dedicata una sala all’interno dell’esposizione attuale, ndr), con l’esposizione di “Guernica”, fu memorabile, e non solo dal punto di vista artistico. In una Milano ancora ferita dalla guerra arrivava da New York il simbolo della lotta per la libertà, della denuncia della barbarie, del totalitarismo e della violenza». Nel 1953 «Milano diventava, con Picasso, la protagonista europea della cultura antifascista e della lotta per la libertà e la pace», ricorda ancora Pisapia. «Anche oggi Milano ha l’ambizione di produrre una cultura che pone domande sul nostro tempo», con una mostra che raccoglie quadri la cui visione «è un’emozione difficile da dimenticare».
a.cavalcanti
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