Enzo Iacchetti torna a Varese. Domani e domenica , alle 21, doppio appuntamento con “Il Vizietto”, musical per la regia di Massimo Romeo Piparo.
Sul palco Enzo Iacchetti e Marco Columbro che interpretano Albin e Renato, con loro anche Martino Iacchetti, figlio di Enzo, nei panni di Laurent.
Il racconto – reso famoso grazie alla pellicola del ’78 interpretata da Michel Serrault e Ugo Tognazzi – nel 1983 è stato tradotto in un musical che tra Broadway e Londra ha vinto diversi Tony Awards (gli Oscar del musical). Biglietti ancora disponibili.
Mi fa piacere. E poi ho l’occasione di farmi vedere in altre vesti, nell’ecletticità dell’artista. Quest’estate ho portato Gaber e ora arrivo con un grande successo completamente diverso. A Milano abbiamo fatto benissimo: 30mila persone nella scorsa stagione e quest’anno sono tutti sold out. Lo spettacolo è una macchina da guerra, si ride per due ore di fila e ci si emoziona anche. A Varese le prevendite stanno andando bene. Mi pare che ci sia molta attenzione e interesse.
Non ho mai litigato con Varese. “Il Vizietto” sta avendo successo in tutta Italia e il direttore artistico dell’Apollonio ha fatto i suoi conti. Varese risponde bene. Prima non mi cercava e io non mi proponevo. Ora sono felice e quando vengo mi sento più a casa, non mi sento più un estraneo come dieci anni fa.
Ben due serate in cartellone: Varese ci conta.
Fa bene a contarci. Secondo me “Il Vizietto” è il musical più americano che c’è in Italia. Al teatro di Varese si vedrà una scenografia strepitosa, balletti, specchi, effetti speciali e poi ci sono ‘sti vecchi, Marco ed io.
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