Tra evasori fiscali e barconi in mare Ma dove finiremo

Nel paese della “Concordia” c’è d’aspettarsi di tutto e di più, infatti, gli evasori vengono trattati come il peggiore dei criminali, mentre dei mercanti di morte che si arricchiscono sulla pelle dei migranti, se ne parla poco o niente del tutto.

Devo dedurre che, o la nostra giustizia non riesce a scovarli, complimenti, oppure, siccome le carceri sono stracolme, grazie anche ai loro passeggeri, lasciamo pure che continuino i loro sporchi traffici, avete mai sentito qualcuno del governo chiedere pene più severe contro gli scafisti?

Ai poliziotti per portare a casa uno stipendio decente consiglierei di chiedere lo status di rifugiato politico, proprio perché sono stati dimenticati dalla politica che invece dovrebbe ringraziarli.

Le differenze che esistono tra un carcerato e un servitore dello stato sono queste: il primo ha solo diritti, l’altro tanti doveri, Pannella e & hanno a cuore le sorti di chi viola la legge e un po meno di quelli che la legalità spesso in condizioni precarie cerca di farla rispettare.

Abbiamo fatto o la stiamo disfacendo l’Italia?

Gentilissimo lettore. Crediamo che una riflessione su due problemi ugualmente drammatici (evasione fiscale, migranti) debba andare oltre un’analisi fatta di battute. Il aftto che esistano delitti più gravi rispetto all’evadere le tasse non significa che farlo sia qualcosa di lecito e in qualche modo giustificabile. Forse siamo utopisti e sognatori, ma crediamo ancora in un Paese diverso: senza evasione fiscale, con un’immigrazione gestita a livello europeo.

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