Una giornata iniziata all’insegna della passione per la montagna si è tragicamente conclusa nella mattinata di venerdì 23 maggio sul Monte Rosa, dove un scialpinista è precipitato nel canalone Marinelli, perdendo la vita sotto gli occhi dei suoi compagni.
Il dramma si è consumato durante la discesa sul versante Est del massiccio, sopra Macugnaga, lungo uno dei tratti più suggestivi e impegnativi delle Alpi. Secondo la prima ricostruzione, l’uomo — parte di un gruppo composto da altri quattro scialpinisti esperti — avrebbe perso l’equilibrio, precipitando per diverse decine di metri lungo il ripido canalone.
I compagni di escursione, illesi ma profondamente scossi, hanno immediatamente dato l’allarme. Sul posto sono intervenuti con tempestività i soccorritori del 118 con elisoccorso da Borgosesia, i tecnici del Soccorso Alpino della X Delegazione Valdossola e i volontari della Stazione di Macugnaga. Una guida alpina si è calata per cercare di raggiungere il punto della caduta, ma per l’escursionista non c’era ormai più nulla da fare: le ferite riportate sono risultate fatali.
Il magistrato della Procura di Verbania ha autorizzato il recupero della salma, operazione particolarmente delicata a causa delle condizioni ambientali complesse e dell’esposizione del canalone.
Il gruppo era composto da cinque scialpinisti esperti, originari di Alagna Valsesia, Varese, Monza e Milano. Avevano scelto il canalone Marinelli per affrontare una delle discese più celebri, ma anche più tecniche e pericolose, del Monte Rosa: un corridoio naturale che si sviluppa tra il crestone Imseng e il crestone Marinelli, intitolato al celebre alpinista Damiano Marinelli, vittima di una valanga proprio su questa parete nel lontano 1881.
Gli altri membri della comitiva, sotto shock ma incolumi, sono stati accompagnati a valle. L’intera comunità alpinistica è sotto choc per una perdita che si aggiunge a una lunga lista di incidenti sul Monte Rosa, ricordandoci quanto la montagna, pur nella sua maestosità, resti imprevedibile e severa.