Trani/ Fine ispezione, e Alfano attacca Csm: viola Costituzione


Trani, 17 mar. (Apcom)
– Arcibaldo Miller e gli ispettori del ministero della Giustizia sono arrivati ieri pomeriggio a Bari, dove hanno incontrato per oltre 5 ore il procuratore capo di Trani Carlo Maria Capristo e il sostituto Michele Ruggiero, titolare dell’inchiesta Rai-Agcom. Lo scopo della missione era, per dirla con le parole del Guardasigilli Angelino Alfano, “trovare le talpe” che hanno diffuso le notizie relative all’inchiesta che vede come indagato anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per le pressioni effettuate per la chiusura di programmi come Annozero.

Intanto è scontro durissimo fra Alfano e il Consiglio superiore della magistratura. Oggetto del contendere la pratica aperta ieri dal Csm appunto in merito all’ispezione. Una pratica, dice in serata una nota del ministro, “inaccettabile” e che “viola la Costituzione e vulnera il sistema democratico della divisione dei poteri”. E ancora: “il CSM, travalicando i propri poteri apre una pratica che, all’evidenza, tende a comprimere l’attività degli ispettori. Tutto ciò è a dir poco preoccupante e dimostra la volontà di certa magistratura di voler evitare che si faccia luce sulle patologie di inchieste che hanno una chiara ed ovvia valenza politica”.

Miller e i suoi ispettori non hanno potuto vedere alcun fascicolo, almeno ufficialmente. “C’è il segreto istruttorio – ha ribadito il pm Ruggiero ai giornalisti – e quindi nessuno può vedere nulla in più di quanto non abbiano visto gli indagati”. A Trani, dopo la fine dell’ispezione, Ruggiero ha spiegato che “il problema è complesso ed è stato affrontato con rispetto dei ruoli reciproci”.

Adesso i magistrati tranesi pensano a coprire col segreto anche l’interrogatorio di ieri mattina di Michele Santoro. Il conduttore di Annozero ieri è rimasto due ore con i magistrati in procura e poi è uscito senza raccontare alcunchè, se non che “il ruolo di servizio pubblico della Rai va difeso. Il premier secondo Santoro, ha esercitato anche un “abuso di potere” nel pretendere che le trasmissioni politiche venissero cancellate dai palinsesti di viale Mazzini.

AquGic/Sar

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