Per fortuna si torna a giocare. E per fortuna si torna a farlo contro una squadra che gioca con il 4-4-2. Dopo la sconfitta col Livorno, la contestazione dei tifosi, il mancato arrivo di Krstanovic e – soprattutto – le dimissioni di Laurenza, il Varese di Bettinelli torna in campo contro una squadra (il Trapani) ampiamente alla portata di Neto e compagni. Compito difficile quello dell’allenatore. Da un lato isolare la squadra da quanto accaduto in settimana, dall’altro spronarla verso la conquista dei tre punti. Roba più da psicologo che da tecnico. Tecnicamente il Trapani è l’avversario migliore che potesse capitare al Varese. Primo perché arriva da un momento difficile (due pareggi, dopo tre sconfitte di fila); secondo perché subisce tanti gol (ha la peggior difesa del campionato); terzo perché non ha ancora trovato un bomber dopo la partenza di Mancosu; quarto perché il 4-4-2 di Boscaglia non ha segreti per Bettinelli. Contro questo sistema di gioco, il Varese ha disputato le migliori partite della sua stagione: Spezia (andata e ritorno), Carpi (si avete letto bene proprio Carpi, nonostante due sconfitte, perché non sempre giocare bene equivale a vincere), Modena, Bari. E Trapani: già perché all’andata finì 5-2. In sostanza, il Varese si esprime meglio – a volte bene – contro chi
gioca un calcio propositivo. Mentre soffre contro chi propone un calcio sparagnino. La bilancia delle assenze pende a favore dei siciliani, cui mancheranno Ciaramitaro e Feola per squalifica, Aramu e Citro per infortunio. Oggettivamente, i forfait del Varese mi sembrano più pesanti. Tuttavia i cambi a disposizione di Bettinelli – a partire da Simic che proprio oggi compie 21 anni, auguri – sono all’altezza della situazione. Tranne l’attacco dove, altrettanto oggettivamente, la condizione di Neto, l’assenza di Miracoli e la mancanza di un bomber di peso rappresentano un problema. Si dovranno cercare soluzioni alternative, a partire dalla rapidità di Forte e Lores Varela, che potrebbe risultare un’arma vincente contro la rocciosa ma statica difesa del Trapani guidata dall’ex Terlizzi. Bella la sfida tra Nadarevic e Fiamozzi, sempre che quest’ultimo giochi terzino. Occhio davanti alla velocità di Abate (7 gol) e di Curiale, 9 reti tutte peraltro col Frosinone sino a dicembre. Decisiva in mezzo la sfida Corti-Capezzi contro i due centrali siciliani. Senza il leader Ciaramitaro e Feola, la coperta del Trapani è corta. Vale la pena giocarsela, da subito. Senza concedere campo e ritmo agli avversari. Come è successo un po’ troppo spesso negli ultimi primi tempi. Ripetere Lanciano, insomma, nell’atteggiamento, nell’approccio alla partita e – se possibile – nel risultato.