Travolto dai ladri in fuga"Nostro padre è un eroe"

CASTIGLIONE OLONA La botta è stata forte, ma Ferruccio Cecchetto, 59enne ex sindaco di Castiglione, sembra fuori pericolo. Dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale di Varese è stato sottoposto alle cure dei sanitari, che si sono assicurati che non vi fossero complicazioni in seguito all’impatto con la macchina dei ladri che lo hanno investito. Martedì Cecchetto è rimasto sotto stretta

osservazione nella rianimazione del reparto di pronto soccorso, dove i medici lo hanno sottoposto a nuovi accertamenti. La sua prognosi resta riservata perché, nonostante sia vigile, ancora non reagisce con piena lucidità a tutti gli stimoli. Nella sala d’attesa del pronto soccorso c’è tutta la sua famiglia: la moglie Piera, il figlio Edoardo e la figlia Elena.

Ed è proprio lei a raccontare ciò che è accaduto in quei terribili minuti di lunedì sera a Castiglione Olona, dall’avvistamento dei ladri, alla chiamata ai carabinieri fino alla decisione di intervenire per non farli scappare: «Eravamo appena rientrati dall’ufficio – racconta Elena – mio padre stava facendo il solito giro della casa quando chiudendo le persiane si è accorto che qualcuno stava entrando nell’appartamento di Gabriele Perin, che sta nella palazzina proprio di fronte a casa nostra. Abbiamo chiamato subito i carabinieri, dopo tutte le domande di rito ci hanno detto che avrebbero mandato qualcuno. Ma passavano i minuti e allora abbiamo deciso di suonare i campanelli di tutti i condomini, per fare rumore, per fare qualcosa. Così siamo usciti io e lui, proprio in quel momento i due ladri, giovani e con l’accento straniero, sono usciti dalla finestra e si sono calati dal balcone al primo piano». Ferruccio ed Elena si sono trovati a tu per tu con i malviventi che a quel punto hanno mostrato brandendolo minacciosamente, un lungo cacciavite, usato come attrezzo da scasso: «Ci hanno lanciato addosso le birre e i succhi di frutta che avevano rubato in casa e hanno scavalcato la recinzione interna della palazzina, cercando di scappare verso il parcheggio – racconta ancora Elena – Noi li tenevamo d’occhio dalla strada, con l’intento di far perdere tempo aspettando l’arrivo dei carabinieri. Ma quando siamo arrivati nel piazzale abbiamo scoperto che non erano soli e il loro complice ha acceso la macchina, era a più di cinque metri da mio padre, ma non ha fatto niente per evitarlo, l’ha puntato dritto, l’ha caricato sul cofano e l’ha trascinato per alcuni metri, poi arrivato davanti alla casa ha girato su se stesso, ha fatto salire i due ladri e se ne sono andati verso Saronno, passando a tutta velocità a pochi centimetri da mio padre che era in terra privo di sensi e sanguinante».

Un racconto drammatico, che parla di una quotidianità dominata dalla paura e dalla voglia di sicurezza. L’altro figlio Edoardo ha elogiato il gesto di coraggio: «Papà è il mio grande eroe, ammiro il suo coraggio e quello di Elena – dice – Forse non cambierà le cose, ma è pur sempre un esempio. Spero che il suo non voltare la

faccia dall’altra parte diventi la regola e non rimanga l’eccezione». Parole di un giovane,  indignato e scosso, ma pienamente consapevole delle proprie parole quando esalta il gesto di civiltà del padre, che ha scelto di non voltarsi dall’altra parte, come troppo spesso avviene quando ci si trova di fronte a situazioni come quella che lo hanno visto protagonista.

Il paese è incredulo davanti all’episodio: «Questi delinquenti bisognerebbe metterli tutti al muro, altro che fermarli, con il fucile doveva uscire». È questo il tono dei commenti che si raccolgono in queste ore in via Cortina D’Ampezzo, dove la gente è sospesa tra la rabbia per l’accaduto e l’apprensione per le sorti del loro vicino, molto conosciuto a Castiglione, dove ha ricoperto il ruolo di sindaco a cavallo tra gli anni 80 e 90 e dove attualmente lavora come geometra: «Speriamo che si rimetta presto – dicono i vicini -, forza Ferruccio, siamo tutti con te».

b.melazzini

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