Treni in ritardo e stipati come carri Scoppia la protesta dei pendolari

Ieri mattina si è toccato il fondo: «Non riuscivamo a scendere del convoglio». Carrozza chiusa e momenti di tensione: «Temevamo per la nostra sicurezza»

Mattinata di passione sulla linea ferroviaria Domodossola – Milano. I passeggeri del treno 10407 diretto a Porta Garibaldi ieri hanno vissuto una vera odissea, che come qualcuno sottolinea, sta ormai diventando la regola, e non soltanto su questa tratta ferroriaria. A raccontare l’ultima giornata di ordinario disagio è, , pendolare che ogni mattina prende il treno a Sesto Calende.

Una situazione insostenibile. Da qui l’appello al nostro quotidiano per ottenere risposte da Trenord, società che gestisce il trasporto ferroviario passeggeri della Regione Lombardia. «I disagi sono continui nelle corse ordinarie – racconta – Ieri poi il treno delle 9.15 che prendo abitualmente aveva un problema in più. Uno dei sei vagoni del treno era chiuso per motivi di sicurezza: le porte erano bloccate e pertanto la carrozza dichiarata inaccessibile per mancanza di vie di fuga in caso d’incendio. Così i passeggeri sono stati costretti a stiparsi nelle restanti cinque carrozze». La ragazza contesta proprio le ragioni di sicurezza: se quel vagone non garantiva l’incolumità dei passeggeri, anche gli altri cinque stipatissimi non avrebbero consentito una rapida evacuazione in caso di pericolo.

«Le persone alle varie fermate non riuscivano né a salire né a scendere». Questo ha suscitato le concitate proteste di alcuni passeggeri. «È nato un alterco fra il capotreno e alcuni viaggiatori, che chiedevano di aprire la carrozza chiusa e fredda. Ma il capotreno è stato inflessibile e ha detto di no».
Al termine della corsa e all’arrivo a Milano Porta Garibaldi con un quarto d’ora di ritardo la gente inviperita ha minacciato esposti a Trenord.

Non si tratta tuttavia, come abbiamo detto, di un caso isolato: il ritardo nelle corse è cronico.
«Mercoledì il treno di ritorno da Milano prima è stato annunciato con ritardo, infine è stato soppresso – continua la pendolare sestese – e questa situazione non riguarda soltanto la linea Domodossola-Milano, ma anche altre tratte. Siamo esasperati: paghiamo un abbonamento ma il servizio che ci viene offerto non soddisfa. Per arrivare in orario all’università o in ufficio i pendolari sono costretti a prendere treni che partono anche un’ora prima». Sveglie all’alba e corse per giungere puntuali a destinazione, visto che i treni non rispettano gli orari. Una prassi che i pendolari sono stanchi di subire.

All’appello dei viaggiatori Trenord risponde con sollecitudine, spiegando l’inconveniente occorso. «Quel treno durante la notte è stato oggetto di atto vandalico. Le porte sono state danneggiate e sarebbe stato impensabile far viaggiare in quel vagone dei passeggeri mettendo a rischio la loro incolumità. Pertanto la carrozza è stata chiusa. L’alternativa sarebbe stata quella di sopprimere la corsa, con disagi certamente maggiori per tutti». Nessun commento sui ritardi.