Treni in ritardo, freddi e sporchi E a Gallarate c’è il “vendicatore”

I treni che arrivano in ritardo, le carrozze fredde d’inverno e bollenti d’estate: pane quotidiano per i pendolari di Gallarate. Che però hanno trovato il loro “vendicatore”: Eugenio Minardi raccoglie sui social network la lamentele dei clienti di TreNord. O meglio delle “vittime” dei disservizi della compagnia che gestisce il trasporto ferroviario in Lombardia. E appunto “TreNordVictims” è il nome che ha dato alla pagina Facebook e all’account Twitter che raccoglie le segnalazioni.

Poco meno di 5mila seguaci la prima, più di 6mila follower il secondo, sono una carrellata dei disagi vissuti da chi ogni giorno va a Milano per lavoro. La scarsa puntualità è il tema più dibattuto: «Arriva 10 minuti dopo per ritardo nella preparazione del treno? Ma ci prendete in giro?», il tweet a inizio febbraio di un passeggero dei passanti S5, che da Varese viaggiano verso il capoluogo.

Molti lamentano anche la scarsa pulizia dei convogli, pubblicando le foto di sedili e pareti imbrattate, piuttosto che la poca manutenzione. Altro disagio è il sovraffollamento delle carrozze negli orari di punta. Insomma, gli argomenti per il 30enne mantovano ideatore di TreNordVictims non mancano affatto. Residente a Mantova, da dieci anni lavora a Milano come programmatore. «La tratta di mia percorrenza è per lo più quella che collega queste due

città, ma facendo consulenza viaggio spesso in tutte le direzioni», spiega. Come a dire che la rete ferroviaria lombarda ha imparato a conoscerla bene. L’idea di raccogliere le proteste degli altri viaggiatori è nata «nel dicembre del 2011, quando la linea che percorrevo subiva dei ritardi pari o superiori alla durata del viaggio». Che, in condizioni normali, permette di andare da Palazzo Tè al Duomo in un’ora e venti minuti.

Dopo dodici mesi vissuti in sordina, è arrivato il boom nell’inverno del 2012: «le notizie di TreNordVictims viaggiavano più veloci di ogni altra fonte». Gli utenti «contribuiscono con foto e video e collaborano con indicazioni sui ritardi». Ma anche cercando, con l’ironia, di essere di supporto morale agli utenti in difficoltà. Col tempo l’attenzione intorno a lui è cresciuta, attirando anche l’interesse dei media. «A gennaio è successo qualcosa di divertente: a causa di intensi impegni lavorativi ho diminuito per alcuni giorni il numero di tweet e alcuni mi hanno scritto chiedendomi se stavo bene».

Segno dell’affetto dei pendolari verso il loro “vendicatore”. E TreNord? «Mi seguono su Twitter, ho consegnato loro dei report con le segnalazioni più significative. Insieme all’associazione Utenti trasporto pubblico, poi, partecipo in Regione agli incontri sulle problematiche dei pendolari».

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