VARESE Lombardia Express, snobbato anche dai vip che l’avevano inaugurato. «Costava troppo». I dieci minuti di viaggio in meno non valevano i dieci euro del biglietto: tra i presenti e i festanti al viaggio inaugurale del 6 settembre a Varese, in pochi si sono poi rivisti sul treno nei quattro mesi successivi. «Lombardia Express, non ci voleva un genio… Bastava il Trota per capirlo». È in uno dei tweet più feroci messi in rete in queste ore dai pendolari varesini, da sempre critici verso il treno superveloce “dei vip”, la spiegazione del flop di Trenord. L’ex assessore Raffaele Cattaneo, sostenitore delle Frecce Lombarde, «più veloci dell’auto blu», oggi si limita a «prendere atto» della sospensione. «Libera scelta di Trenord, visto che non fa parte del contratto di servizio con la Regione». E gli invitati al sontuoso viaggio inaugurale? Sul treno superveloce non si sono più fatti vedere. L’assessore all’Urbanistica Fabio Binelli è sincero: «Per andare a Milano prendo i treni ordinari. Il prezzo non era attrattivo per dieci minuti risparmiati, oltretutto viaggiava in orari non da pendolari». Il suo collega in
giunta Stefano Clerici ci aveva fatto un pensierino: «Volevo prenderlo per andare a Milano ma non c’era più. Ma gli orari non erano molto comodi e i dieci minuti risparmiati non giustificavano un prezzo così elevato». Anche l’altro assessore varesino Simone Longhini non ha mai più usufruito del treno superveloce. «Forse una diversa modulazione degli orari e delle frequenze avrebbe potuto favorire di più i pendolari. In ogni caso il collegamento con la stazione Centrale è fondamentale, e penso che molti lo utilizzerebbero, ad esempio chi va a Roma con il Frecciarossa». L’ex presidente della Camera di Commercio Bruno Amoroso era venuto a Varese per il viaggio inaugurale ma non era salito sul treno nemmeno allora: «Le impressioni che avevo raccolto erano di un prezzo un po’ troppo alto. Sembrava da subito un “treno della speranza”, nel senso che si sperava potesse funzionare. Però dico che doveva essere fatto questo tentativo, ora non getterei la croce addosso a chi l’aveva pensato, anzi insisterei riproponendolo in una forma riveduta e corretta in base ai dati sull’utilizzo e alle criticità emerse in questi mesi».
s.bartolini
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