Truffa da oltre 160mila euro: condannato a due anni e quattro mesi il finto avvocato

La vittima, originaria della provincia di Varese, aveva versato ingenti somme a una sedicente legale radiata, smascherata grazie all’intervento della Guardia di Finanza

Si è chiuso nei giorni scorsi al Tribunale di Novara il processo nei confronti di una donna accusata di truffa e falso esercizio della professione forense. Al centro della vicenda, una finta avvocata che nel 2020 aveva raggirato una donna della provincia di Varese, convincendola a versare oltre 160mila euro, inclusi 11.500 euro di parcella, per “evitare conseguenze giudiziarie”.

La sedicente legale, radiata dall’albo nel 2012, si era presentata come iscritta all’Ordine di Barcellona, nascondendo la propria interdizione. Approfittando del rapporto di fiducia instaurato con l’architetta locale, aveva rappresentato un uomo di Milano in contenziosi legati alla ristrutturazione di una villa. La finta avvocata, con l’appoggio di due colleghi, aveva indotto la vittima a firmare una scrittura transattiva per 150 mila euro, continuando a minacciarla anche dopo il rigetto di un sequestro conservativo da parte del Tribunale di Varese.

Grazie all’intervento di un legale civilista e dell’avvocato penalista Gianluca Franchi, la truffa è stata scoperta: gli accertamenti hanno confermato la radiazione della professionista e l’inesistenza dei presupposti per il sequestro.

Il Tribunale ha condannato la donna a due anni e quattro mesi di reclusione, con risarcimento alla parte civile e confisca di beni per 170 mila euro. È stata inoltre disposta una provvisionale di 8.000 euro a favore della vittima.

Le indagini, coordinate dalla Guardia di Finanza, hanno ricostruito la rete dei falsi professionisti e confermato l’impianto accusatorio per truffa aggravata, esercizio abusivo della professione e patrocinio infedele. Il processo continua al Tribunale di Novara per gli altri due imputati coinvolti, che seguiranno il rito ordinario.