Turismo, allarme per Pasqua: mancano 50mila addetti. Ecco le figure che non si trovano

Assenza di candidati addirittura del 52% nella ristorazione, mentre scende al 26,7% nelle altre imprese del settore. Camerieri, lavapiatti, profili più o meno qualificati cercansi disperatamente, E' la situazione descritta da Assoturismo Confesercenti, rappresentato dal presidente di Fiepet Confesercenti Giancarlo Banchieri, al tavolo tenuto al Ministero del Turismo, alla presenza del ministro Daniela Santanché e della sua collega al Lavoro Marina Elvira Calderone

ROMA – Solo per Pasqua e primavera mancano 50 mila addetti alle imprese turistiche: siamo difronte a una vera emergenza lavoro. E’ la situazione descritta da Assoturismo Confesercenti, rappresentato dal presidente di Fiepet Confesercenti Giancarlo Banchieri, al tavolo tenuto al Ministero del Turismo per la carenza di addetti nel settore turistico. Assoturismo chiede politiche attive, riduzione del cuneo fiscale, rinnovi contrattuali nazionali ad esenzione di imposta per i miglioramenti retributivi.

“Dopo la marcata ripresa del 2022, anche per l’anno in corso si prevede un aumento dei flussi di turisti, dall’Italia e dall’estero – ha osservato Banchieri – La crescita del settore, pero’, si scontra sempre di piu’ con le difficolta’ di reperimento del personale: per la Pasqua ed i mesi primaverili dei Ponti – periodi di picco della domanda – e’ possibile stimare oltre 50 mila lavoratori ‘mancanti’ nelle imprese turistiche. Questa mancanza di personale portera’ le imprese a misurarsi con una situazione complessa e imprevedibile dal punto di vista organizzativo e, per quelle che non riusciranno a reperire tutti gli addetti necessari, e’ possibile stimare una perdita media di fatturato nel periodo del -5,3%, con conseguente abbassamento degli standard qualitativi e impatti sulla produttivita’”.

“Per superare questa emergenza – ha proseguito – e’ opportuno investire sulle politiche attive del lavoro, attraverso maggiore cooperazione con i sistemi privati di reclutamento. Confesercenti, ad esempio, ha stretto con Adecco un’alleanza contro il mismatch, ma non si puo’ lasciare l’incontro tra domanda e offerta alle sole iniziative private. Va realizzato un vero e proprio scambio di banche dati tra collocamento pubblico e associazioni di categoria che raccolgono il fabbisogno delle imprese. Cosa che ad oggi non esiste.

Va velocizzato e snellito il procedimento di richiesta dei Voucher, reintrodotti con la legge di Bilancio 2023: l’eccessiva farraginosita’ sta bloccando l’impatto positivo dello strumento, soprattutto nel comparto del turismo. Sempre nel rispetto della tracciabilita’ e della trasparenza”. “E’ opportuno introdurre – ha detto ancora Banchieri – tipologie contrattuali ad hoc per il lavoro stagionale per giovani e pensionati con misure di defiscalizzazione. La gestione dei flussi di immigrazione va inoltre ripensata in base alla opportunita’ di lavoro ed e’ necessario risolvere anche il problema della mobilita’ dei lavoratori stagionali. Infine, ma non meno importante, bisogna rafforzare la formazione professionale regionale di figure turistiche e realizzare una piu’ stretta cooperazione tra istituti scolastici (ITS) e imprese anche promuovendo l’alternanza scuola lavoro che, se ben realizzata e con una stretta cooperazione anche con le Associazioni di categoria, avvicina i giovani ai nostri settori”.

“Occorre infine – ha concluso il rappresentante di Assoturismo – promuovere i contratti collettivi comparativamente piu’ rappresentativi. Il danno reputazionale provocato dai CCNL che fanno dumping salariale al ribasso e’ inestimabile ed ha solo creato allontanamento, soprattutto dei giovani, dal settore del turismo”