“Tutta l’Italia”, a Sanremo il vero tormentone ha la voce del gallaratese Andrea Bonomo

Ariston scatenato per la finale con il dj Gabry Ponte alla console e Andrea Bonomo al microfono, per l'occasione con una maschera da cerusico veneziano (foto radioitalia.it)

Solitamente i tormentoni hanno il sapore dell’inizio della stagione estiva, ma quest’anno assieme al 75mo Festival della Canzone Italiana di Sanremo è arrivato il tormentone dell’inverno. E così Sanremo si farà ricordare innanzitutto per la sua sigla, lanciato come jingle promozionale nei giorni precedenti la gara, e che stranamente non menziona nel titolo il nome di Sanremo. Ma è «Tutta l’Italia, tutta l’Italia», un mix perfetto tra musica popolare nazionale (come sottolineano le fisarmoniche nella linea melodica del ritornello, NdR) e discomusic anni duemila, con il grande Gabry Ponte alla consolle, autore della canzone, ex Eiffel 65 e marchio dop di garanzia di successo in musica.

Ma a sorpresa (ma non troppo per chi segue il compositore 46enne da qualche tempo) appare in finale il gallaratese Andrea Bonomo, voce e co-autore di Tutta l’Italia assieme a Gabry Ponte ed Edwyn Roberts. Sul palco dell’Ariston per l’esibizione di apertura della finalissima Bonomo indossava una maschera da cerusico veneziano.

Il videoclip della canzone “Tutta l’Italia”

Bonomo si era già presentato in gara a Sanremo nel 2008 nella categoria “Giovani”, ma era passato poi alla carriera autoriale componendo testi per Eros Ramazzotti, Nek, Dargen D’AmicoBugo e perfino la grande icona Loredana Bertè.