Tutto il Moratti-pensiero: “Io coerente, dialogo col Pd, governo di destra-centro pericoloso”

L'ex vicepresidente e assessore al Welfare della giunta Fontana candidata per il Terzo Polo alla guida di Regione Lombardia attacca gli ex alleati e ne cerca di nuovi. Ma poi delude la sinistra su due capisaldi: "Reddito di cittadinanza da rivedere. E mi farò chiamare 'il" presidente"

“Con il Pd continuo ad avere un dialogo” e “sono sempre aperta al confronto su tutti i temi che al Partito democratico possono interessare, e con una parte del partito che sta guardando alla mia candidatura perché ritiene che un governo di destra-centro sia pericoloso”. Lo ha detto Letizia Moratti, candidata alla presidenza della Lombardia per il Terzo polo, ospite questa mattina a L’Aria che Tira su La7.

“Io coerente”

“Io penso di essere stata coerente – ha dichiarato – e credo di dover esserlo con i miei principi e a quelli rispondere. Mi ritrovo come in una identità liberale riformista e popolare, e nella dottrina sociale della chiesa, che non è l’attuale destra-centro, nella quale non mi identifico”.

“In Regione c’era chi ammiccava ai no vax”

“La mia – ha spiegato l’ex vicepresidente – è stata una scelta maturata negli ultimi mesi con l’epilogo che è arrivato quando ho visto una posizione sulla sanità ammiccante ai no vax e nella quale non potevo ritrovarmi. Io ho ritenuto di poter dare un contributo per migliorare Regione Lombardia. Una scelta giusta, non facile, ma che risponde alla mia coscienza”.

“Il reddito di cittadinanza va rivisto”

“Il reddito di cittadinanza va profondamente rivisto. In ultima analisi deve essere solo per coloro che comprovatamente non possono lavorare. Per gli altri bisogna invece intensificare le politiche attive”.

“In Lombardia abbiamo 114 mila ragazzi che non studiano e non lavorano, evidentemente ci sono politiche attive del lavoro che non sono sufficienti, e le politiche sociali che devono essere profondamente riviste”.

“Mi farò chiamare ‘il presidente’ se sarò eletta”

“Se dovessi essere eletta, andrà benissimo ‘il presidente’. Anche se io preferisco concentrarmi sui contenuti, mi sono sempre fatta chiamare ‘il presidente’ o ‘il ministro’. Francamente ‘la ministra’ mi suona come ‘la minestra’”.