«Tutto iniziò per scherzo al Tondino Adesso Varese balla ovunque con noi»

Francesco Sessa col mitico Midah anima disco e serate insieme al Colonnello, Gabry C e ScattoMatto. «Dalla serata Crazy Hospital alla “Dura legge del gol” e al Minimaldì, riempiamo la notte di passione»

C’è una Varese che balla e si diverte. Tutte le sere di ogni weekend. Che tira mattina in compagnia, da cinque anni a questa parte. Un’idea, un gruppo di amici che è diventato un’icona della notte e dei party. Parliamo della Midah Productions, che anima le discoteche della provincia e non solo. Tutti i giovani nati negli anni 80 e 90, se non sono stati a una delle loro serate, di certo ne hanno sentito parlare o raccontare.

Loro sono in quattro: il dj Gabriele Cotta (dj Gabry C), il vocalist Roberto “il colonnello” Rossi, il fotografo Federico “ScattoMatto” Galiano, e Francesco Sessa, che abbiamo incontrato per raccontarvi questo fenomeno, travolgente e coinvolgente, chiamato Midah. Francesco, classe 1986, è specializzato in marketing (triennale alla Iulm di Milano e Master all’Università della Svizzera Italiana di Lugano) e si occupa di digital marketing per Napapijri, marchio dell’azienda di abbigliamento VF Corporation. Nel fine settimana invece veste i panni del direttore creativo della Midah Productions.

È un brand, un marchio registrato, sotto cui ci siamo riuniti per creare feste. L’idea alla base era, ed è, quella di giocare sul divertimento, sulla notte, sul mondo dei party in discoteca.

Era il settembre 2010 e tutto è cominciato… per caso, quasi per scherzo. Io e Gabry volevamo organizzare una festa privata al Bettolino. Sponsorizzammo l’evento sui social, ottenendo una risposta impensabile: avevamo pensato a una serata con 200 persone, ne arrivarono 1000. Fu necessario spostarsi al Tondino, all’aperto e più grande: c’era troppa gente! Organizzammo una serata revival, con musica anni 60-90. Insieme a noi anche il colonnello e mio fratello Andrea, che fece il servizio fotografico. Già da quel primo party abbiamo creduto nella forza delle foto: alle persone piace rivedersi nei momenti di divertimento.

Qualche giorno prima della festa io e Gabry siamo passati dal Biffi, dove abbiamo visto il Colonnello che dava spettacolo con il microfono: era forte. Federico si è aggiunto un po’ più tardi: dopo aver realizzato per noi qualche video promozionale, è “subentrato” a mio fratello che era un po’ troppo giovane per seguirci in questa avventura. La nostra forza è essere un gruppo di amici. Ognuno ha le sue caratteristiche: Gabry è metodico, ha grande capacità di guardare e capire la pista e scegliere la musica giusta nel momento giusto. Il Colonnello è il nostro fantasista, fa spettacolo. Fede è onnipresente, immortala ogni istante delle nostre serate. Io curo il rapporto con gli ospiti, i dettagli della serata, la comunicazione: ho sempre creduto e puntato sulla comunicazione digitale ma non deve mai mancare il lato umano, il buon “vecchio” metodo delle pubbliche relazioni. Ciò che ci accomuna è che il mondo delle discoteche, il mondo della notte, ci ha sempre affascinato.

L’atmosfera di familiarità che si respira nelle nostre serate. La cura del dettaglio. La sicurezza di trovare volti amici. Ci divertiamo se la gente si diverte e tutti, noi e i nostri ospiti, lo facciamo con la testa sulle spalle. Il nostro è un divertimento genuino: niente droga, niente eccessi. Abbiamo sempre voluto mantenere un legame stretto con Varese: le nostre radici sono qui e qui vogliamo sviluppare e creare aggregazione. Su tutto, la nostra grande passione.

Abbiamo iniziato a organizzare un party al mese. Si trattava di feste a tema con musica revival. Non ci siamo inventati nulla, semplicemente abbiamo proposto qualcosa che qui non era in voga e che invece è piaciuto tantissimo da subito, soprattutto alle donne. Il traino femminile è, come immaginerete, fondamentale: in disco si va per cuccare…

Dare una connotazione particolare a un party è un vantaggio. Indicavamo un dress code, curavamo un allestimento, regalavamo gadget e sceglievamo la musica. Puntavamo tutto sul divertimento. L’aspetto fondamentale era scegliere temi discreti, in modo da far sentire le persone a loro agio, non obbligate a dover essere vestiti in un determinato modo. Ma la cosa bella fu che da subito in tanti si sono appassionati, partecipando e “travestendosi”: tutto questo fu possibile grazie a un’ambiente molto friendly, che è sempre piaciuto molto.

La dura legge del gol: maglie da calcio, porta da calcio all’ingresso, hostess vestite da arbitro che prendevano le ordinazioni sui cartellini, bottiglie in recipienti a forma di palle da calcio. A fine serata, triplice fischio. Crazy hospital, una notte in corsia: c’era una barella, il siringone per servire i cocktail, cameriere-infermiere, noi con i camici da medici. Sunglasses at night: ovviamente, tutti con gli occhiali da sole. Il cappellaio matto, la nostra prima serata al Just-in di Luino: il locale era pieno di cappelli stravaganti. E poi Hawaiian Power, Fluo Night, Big in Japan, Gangsta’s Paradise…

Già nei primi mesi siamo stati al Le Banque di Milano e più avanti anche al Limelight. Dopo il primo anno abbiamo cominciato a dividerci tra Just-In (invernale) e Lido (estivo) a Luino, e Bettolino-Tondino a Varese. Facevamo due serate al mese. Poi le serate sono diventate molte di più, praticamente tutti i weekend, venerdì e sabato, e nel tempo siamo stati ovunque: Mama (Mozzate), Fellini (Pogliano Milanese), Dolce beach (Origgio), Zero Summer Club (Busto), Deep, Miv e Village (Varese), Minimal (Cassano), Made (Como), Loft 53 (Luino).

Francesco Sessa, il direttore creativo di Midah Productions

Francesco Sessa, il direttore creativo di Midah Productions

Quando abbiamo cominciato a collaborare con discoteche vere e proprie le nostre serate si sono declinate verso la musica house, che è il prodotto più ricercato. Non abbiamo rinnegato il revival e le feste a tema, ma ora proviamo a raggruppare le serate sotto un’unica idea, proviamo a dare dei concept. Per esempio il venerdì al Minimal, il nostro Minimaldì, è diventato ICON: collaboriamo con loro da quando hanno aperto e il venerdì è la nostra serata, in cui si alternano ospiti, come è successo di recente con Lucia Javorcekova, dj, corpi di ballo, performer. Una serata diventata, appunto, icona. In estate al Village c’è il sabato del villaggio.

Vero. Il giovedì al Village si è sviluppato un progetto parallelo, il Mucho Gusto, orientato ad una clientela più adulta che vuole sonorità più ricercate. Sono stati con noi tanti big dell’house italiana come Steve Mantovani, Massimino Lippoli, Moreno Pezzolato, Roberto Intrallazzi. Da qualche tempo a metà settimana abbiamo un appuntamento più… lounge al Gallery in centro Varese. Ho poi provato ad organizzare eventi nel mondo della ristorazione, con tre cene di degustazione a tema Champagne al ristorante “da Annetta”: una dedicata al Krug, una al Don Perignon, una al Ruinart. Mi piace la promozione, la creazione di eventi.

A fine aprile andiamo in Croazia per la Spring Break Invasion. È un ritrovo, sul modello americano, di 5000 giovani che fanno festa per un weekend lungo. Di giorno si fanno diverse attività, come beach, calcio balilla gigante, calcio saponato. Di notte si balla. Un evento divertentissimo: ormai è un ritrovo fisso.

Una festa dei Pirati al Just-in di Luino. Tantissime persone, solo noi da Varese riempimmo 12 tavoli, discoteca piena, un’atmosfera indimenticabile. Il nostro party numero 100, al Minimal (a febbraio festeggeranno il numero 400). E quella che non dimenticherò mai: settembre 2015, Village, festa dei 5 anni di Midah. Era prevista pioggia, pensavamo di rimandarla (la discoteca è all’aperto, n.d.r.), ma non ci arrivava nessuna disdetta per i tavoli. In tanti hanno fatto la fila sotto l’acqua per entrare. In genere siamo oltre i 2000 al Village, quella sera nonostante il brutto tempo vennero comunque almeno 1300 persone. Una serata meravigliosa: c’era una ballerina di twerking, un sassofonista e un percussionista, uno show burlesque e uno col fuoco. Un vero e proprio show.

È il concorso per eccellenza in cui si votano le migliori figure del mondo della notte, del mondo delle discoteche: canzoni, remix, dj, pr… La prima tranche di votazioni, online (su www.dancemusicawards.it), si chiude a febbraio. I migliori “passano il turno”, a marzo c’è un secondo turno di votazioni e ad aprile le premiazioni.

Se hai dentro la voglia di comunicare con le persone, di spenderti per qualcosa che ti piace, questa passione non finisce mai.