Ubi Maynor minor cessat

Basket - Colpaccio di Varese che firma il fortissimo regista già visto e apprezzato a Masnago nel 2015. E non è finita qui: oggi la società dovrebbe ufficializzare l’ala Norvel Pelle

Ubi Maynor, minor cessat. Il colpo dell’anno è stato piazzato, Varese si riprende Eric Maynor e sogna. E, in un solo giorno, le aspettative e l’entusiasmo sono cresciuti in maniera direttamente proporzionale. Il playmaker classe 1987 torna a distanza di un anno: aveva chiuso in biancorosso la stagione 2014/2015 sotto la guida di Attilio Caja, prima di scegliere i russi del B.K. Nižnij Novgorod. In realtà, nel 2015/2016 ha giocato praticamente solo sei minuti in partite ufficiali, prima di interrompere la sua stagione per la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. Da lì, il ritorno negli Stati Uniti per la riabilitazione, che è proseguita in maniera positiva fin dalla primavera, tanto da spianargli la strada per il ritorno sotto il Sacro Monte. 190 cm per 77 kg, due anni fa il playmaker statunitense disputò 15 partite, viaggiando a 13.5 punti e 7.4 assist di media, con il 31.9% dall’arco. I due mesi finali, dopo l’ambientamento iniziale, furono abbaglianti: momenti di classe sopraffina e di superiorità cestistica viste probabilmente poche volte prima a Varese. Tanti flash che fanno accelerare il battito ai tifosi: la prestazione mostruosa che privò la Pistoia di Paolo Moretti di un posto nei playoff (il coach si sarà sognato Maynor per mesi, ora può stare tranquillo), l’assist in back ad Eyenga contro Brindisi, gli 11 assist all’esordio contro Cantù pur giocando in condizioni fisiche pessime. Il ritorno di Maynor è una grande notizia ma è allo stesso tempo un’incognita: reggeranno le sue ginocchia? Nel marzo 2014 si infortunò al destro, tornò ad essere un giocatore vero proprio a Varese. Nell’ottobre 2015 a rompersi è stato il sinistro. Se però il direttore generale Claudio Coldebella, finora voto 10 al suo lavoro e a quello di tutto lo staff, ha portato a conclusione la trattativa, è perché ha ottenuto le dovute garanzie. Le caratteristiche del nuovo playmaker della Openjobmetis, ossia di gran passatore ed attivatore con ottima visione complessiva del gioco, si sposano alla perfezione con quelle del nuovo centro Anosike, atletico ed in grado di catalizzare il gioco verticale. L’asse portante della squadra sembra

essere di sicuro affidamento. Maynor ha firmato con Varese già qualche giorno fa, ma c’è da svelare qualche altro retroscena relativo alla trattativa che lo ha riportato in Italia, e noi lasciamo la parola a Max Ferraiuolo, attore silenzioso ma fondamentale: «Durante la mia permanenza a Las Vegas per la Summer League, sono stato invitato ad un work-out, un allenamento individuale in una high-school poco fuori città. Oltre a Maynor, c’erano alcuni ex giocatori della Serie A italiana come Allan Ray e Mike Hall, oltre all’agente italiano di Eric, Massimo Iacopini. Ho salutato con piacere il giocatore che mi ha chiesto molte cose su Varese, una realtà in cui si era trovato molto bene. L’ho informato della partecipazione alla Champions League, una possibilità che lo ha molto stuzzicato. Ci siamo salutati con la promessa di risentirci nei giorni successivi, poi Claudio Coldebella ha preso contatti con i suoi agenti ed è giunto alla conclusione della trattativa». I dubbi riguardano le condizioni delle sue ginocchia: «L’ho visto allenarsi, sta bene, non proteggeva gli appoggi sulle ginocchia, ha lavorato molto per riprendersi fin da marzo-aprile. Scherzando gli ho detto che saremmo stati pronti per rimetterlo in pista di nuovo, visti i precedenti, ed ora è di nuovo con noi». Qualche considerazione ulteriore su di lui: «Eric ha un talento incredibile, capisce alla grandissima la pallacanestro e lavora sodo, non si tira mai indietro. La sua presenza aiuterà molto anche Aleksa Avramovic nel suo percorso di crescita, allenarsi con un giocatore come Maynor è utile per chiunque». E a livello di mercato, non è finita qui: oggi Varese dovrebbe annunciare anche la firma di Norvel Pelle, 23enne di Antigua (classe 1993), quindi Cotonou: è un’ala forte di 2,11, all’occorrenza anche centro, con grandissime potenzialità fisiche, un salterino molto grezzo che potrebbe andare a nozze con un play come Maynor. Non è mai entrato in ottica NBA, e Varese dovrebbe firmarlo con un biennale proprio perché crede nelle capacità del giocatore. L’arrivo di comunitario porterà la società a scegliere un “extra” nello spot di ala piccola, l’ultimo tassello da inserire.