Ubs, l’acquisizione del Credit Suisse tormenta la Svizzera: la Camera boccia le garanzie statali

Voto in contrasto con quello del Senato che aveva dato il via libera. Finanza, politica e opinione pubblica: il caso continua a tormentare la Confederazione che vede vacillare le sue storiche certezze sul sistema bancario

BERNA – La Camera bassa del Parlamento svizzero ha votato contro i 109 miliardi di franchi di garanzie statali per l’acquisizione del Credit Suisse da parte di Ubs: 102 membri della Camera si sono espressi contro la mozione, 71 a favore e due si sono astenuti poco prima della mezzanotte nella capitale Berna. Si tratta di una presa di posizione simbolica, spiega Bloomberg, dato che il Parlamento non ha il potere di fermare l’acquisizione negoziata il mese scorso.

Il governo ha infatti già ottenuto l’approvazione un piccolo gruppo di legislatori – la cosiddetta delegazione finanziaria – nel fine settimana in cui è stato raggiunto l’accordo per il salvataggio di Credit Suisse. Tale organo, composto da sei membri, ha il diritto di approvare le questioni fiscali urgenti a nome del Parlamento. D’altra parte la bocciatura è in contrasto con la Camera alta che aveva dato il suo via libera martedì scorso. La legge sarà ora rimandato alla al Senato per un ulteriore dibattito.