Ucraina/Reni espiantati per l’export:scoperto traffico milionario


Kiev, 7 ago. (Apcom)
– Reni in vendita, strettamente
per l’export. Sembra la trama di uno di quei thriller di serie
Bdi moda negli anni novanta, quando – crollato il sistema
sovietico – la fantasia faceva concorrenza alla realtà sui
piccoli schermi. Bastava mettere insieme un paio di ingredienti
tipo medici senza scrupoli, ricconi dalla salute traballante ma
dal conto in banca ben solido, poveretti disposti a rischiare la
vita per un tozzo di pane, il tutto meglio condito da qualche
infermiera dal sorriso irresistibile, e non solo quello, nella
clinica dei misteri gestita dai servizi segreti.

Il traffico illegali di organi scoperto a Kiev sembra quasi uscito da una malaugurata vecchia sceneggiatura. Fatta eccezione per prosperose infermiere e improbabili 007, però, si tratta della tragica realtà. Con tanto di arresti e un quadro tutt’altro che tranquillizzante tracciato da Yuri Kucher, il responsabile del ministero degli Interni ucraino che si sta occupando della vicenda.

A finire dietro le sbarre sono stati per ora solo quattro
chirurghi, considerati gli autori delle espiantazioni di reni
destinati a facoltosi ammalati residenti per lo più in Israele.
Le operazioni e i trapianti avvenivano non solo a Kiev, ma anche
all’estero.

Secondo Kucher si tratta di una rete internazionale criminale con ramificazioni non solo nell’Europa dell’est e nel Caucaso, ma anche Oltreoceano. Ci sarebbero stati casi in cui sono state organizzate trasferte con medici e donatori in Azerbaigian ed Ecuador. Oltre ai quattro chirurghi, il ministero degli Interni ucraino ha identificato una dozzina di sospetti che avrebbero agito agli ordini di un cittadino con passaporto israeliano. Sono venuti fuori anche i nomi di una cinquantina di donatori provenienti non solo dall’Ucraina, ma anche da Russia, Bielorussia, Moldavia e Uzbekistan.

Gra/Ne

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