Un anno di addii: il 2025 si chiude con la scomparsa di icone della cultura, dello spettacolo e dello sport

Dalla musica al cinema, dall’arte alla scienza: dodici mesi segnati dalla perdita di personalità che hanno segnato epoche, linguaggi e immaginari collettivi

Il 2025 lascia dietro di sé un bilancio doloroso, soprattutto per il mondo della cultura e dell’immaginario pubblico. Fotografi, attori, musicisti, sportivi, intellettuali, figure simboliche che hanno inciso la loro presenza nella storia del Novecento e dei primi decenni del nuovo millennio: un patrimonio umano e artistico che si è improvvisamente trasformato in memoria.

Tra i primi addii dell’anno c’è quello di Oliviero Toscani, 82 anni, il fotografo che più di altri ha saputo trasformare l’immagine in provocazione culturale e strumento di riflessione collettiva. A distanza di pochi giorni, la notizia della morte di David Lynch, 78 anni, ha scosso il cinema mondiale: il suo linguaggio visionario ha dato forma a un universo onirico unico, da Blue Velvet a Twin Peaks. Il 26 febbraio è stata la volta di due volti amatissimi del grande schermo: Gene Hackman, 91 anni, monumento della recitazione, e Michelle Trachtenberg, 39 anni, ricordata per serie cult come Buffy e Gossip Girl, scomparsa prematuramente per complicazioni legate al diabete.

Tra marzo e aprile una serie di lutti che hanno toccato profondamente il pubblico italiano: Eleonora Giorgi, 71 anni, simbolo di eleganza e talento; Bruno Pizzul, 87 anni, voce inconfondibile dello sport; George Foreman, leggenda del pugilato; Val Kilmer, 65 anni, volto di personaggi entrati nella storia del cinema; Antonello Fassari, 72 anni, artista popolare e versatile. Ad aprile il mondo della letteratura ha salutato Mario Vargas Llosa, Premio Nobel, autore che ha raccontato con straordinaria potenza il cuore contraddittorio dell’America Latina.

Il 2025 è stato segnato anche da addii che appartengono alla memoria sportiva e visiva del mondo: Nino Benvenuti, icona dello sport italiano; Sebastião Salgado, 81 anni, maestro della fotografia sociale; Arnaldo Pomodoro, 98 anni, scultore capace di trasformare il bronzo in metafora della contemporaneità. Il cinema ha detto addio a Lea Massari, 91 anni, e a volti popolari come Alvaro Vitali, 75 anni. Il 3 luglio la tragedia ha colpito il calcio internazionale con la morte di Diogo Jota, 28 anni, in un incidente stradale.

L’estate ha portato via anche simboli della musica e della cultura pop come Ozzy Osbourne, 76 anni, Hulk Hogan, 71 anni, e il grande fotografo Gianni Berengo Gardin, 89 anni. Il mondo dello spazio ha perso Jim Lovell, 97 anni, eroe dell’Apollo 13. Poi le scomparse di Pippo Baudo, 89 anni, protagonista assoluto della televisione italiana, e di Emilio Fede, 94 anni. Un’eco globale ha avuto la morte di Giorgio Armani, 91 anni, creatore di uno stile riconosciuto in tutto il mondo.

Con l’autunno sono arrivate altre dolorose notizie: Stefano Benni, 78 anni, voce irriverente della letteratura italiana, Robert Redford, 89 anni, mito del cinema americano, e Claudia Cardinale, 87 anni, icona assoluta del cinema europeo. Il mondo della scienza ha perso Jane Goodall, 91 anni, pioniera degli studi sui primati. Il cinema e la televisione italiani hanno salutato Remo Girone, 76 anni, e il pubblico internazionale Diane Keaton, 79 anni.

Tra novembre e dicembre, altre figure simboliche hanno lasciato il palcoscenico della vita: Giorgio Forattini, 94 anni, re della satira; Peppe Vessicchio, 69 anni, volto e anima del Festival di Sanremo; le gemelle Kessler, 89 anni, che hanno scelto di congedarsi insieme; Ornella Vanoni, 91 anni, voce inconfondibile della canzone italiana; Nicola Pietrangeli, monumento del tennis; Sophie Kinsella, 55 anni, amata autrice internazionale; Rob Reiner, 78 anni, grande regista hollywoodiano, morto tragicamente insieme alla moglie; infine Brigitte Bardot, 91 anni, diva eterna e simbolo assoluto del mito del Novecento.

Un elenco lungo e doloroso, che non è solo cronaca di lutti, ma ritratto di ciò che queste personalità hanno lasciato: opere, emozioni, rivoluzioni stilistiche, visioni e ricordi che continueranno a vivere ben oltre la loro assenza.