Un anno per un’ecografia a Varese. Il Pd lancia 8 proposte per abbattere le liste d’attesa

Il Pd lombardo denuncia un sistema incancrenito che crea disuguaglianze sociali e stila una lista di proposte per risolvere il problema.

VARESE – 335 giorni per un’ecografia alla spalla, disponibile solo a Saronno,123 per una risonanza magnetica al ginocchio, solo a Varese, 116 per una visita ortopedica traumatologica e solo a Gallarate.

Sono questi solo tre esempi dei tempi che devono attendere i cittadini della provincia di Varese, che fanno riferimento alle Asst Valle Olona e Sette laghi, per una visita ambulatoriale prenotata con il servizio sanitario regionale. A lanciare ancora una volta l’allarme è il consigliere regionale e capogruppo del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti che rende noti i dati raccolti con una rilevazione il 9 novembre scorso.

“In Lombardia – afferma Astuti -, come purtroppo sanno tutti coloro che hanno provato a prenotare una visita con il servizio sanitario regionale e come ogni giorno mi segnalato tantissimi cittadini, i tempi d’attesa sono biblici, il che comporta gravi rischi per la salute. Una condizione inaccettabile, aggravata dal fatto che l’unica alternativa per essere curati in tempi brevi e certi è pagare le prestazioni. In Lombardia non è garantito il diritto alla salute universale ma vige un sistema che crea diseguaglianze fra cittadini, che la giunta Fontana ha lasciato incancrenire da anni, senza mai mettere in campo interventi davvero efficaci”.

“Per contrastare quella che è ormai un’emergenza – continua Astuti – il Pd ha lanciato la raccolta firme ’Prima è salute’ che declina otto proposte per abbattere le liste d’attesa”.

“Innanzitutto è necessario realizzare 500 case di comunità, più del doppio di quelle che la giunta Fontana si è impegnata a realizzare con i fondi del PNRR. Strutture, queste, che dovranno ospitare gli specialisti in grado di fare anche gli esami diagnostici”.

“Essenziale, inoltre, dare la possibilità ai medici di base di prescrivere visite ed esami necessari per l’intero percorso di cura, senza dover stilare una ricetta per ogni singola prestazione, e rendere accessibile a tutti gli operatori della sanità il fascicolo sanitario elettronico per evitare perdite di tempo e la ripetizione di esami già compiuti”, continua Astuti.

Il Pd propone che “tutti possano prenotare una prestazione con una telefonata o un click sul sito web dedicato, sia nelle strutture pubbliche che private che devono avere pari doveri di quelli pubblici. Perché questo accada deve essere la Regione a decidere quali servizi devono garantire i privati per abbattere le liste d’attesa e deve essere la Regione a investire risorse per potenziare il personale da impiegare anche la sera e il week end. In ogni ospedale, infine, deve essere possibile ottenere gli esami prescritti”.