Un cervo sui binari: mattinata insolita alla stazione di Induno Olona

L’animale si spinge fino alla banchina ferroviaria: rallentamenti ai treni e poi la fuga nel bosco

Mattinata fuori dall’ordinario quella di domenica 28 dicembre alla stazione ferroviaria di Induno Olona, dove un cervo di grandi dimensioni ha fatto improvvisamente la sua comparsa lungo la linea Varese–Porto Ceresio (Stabio). L’animale si è inoltrato nella trincea ferroviaria arrivando fino alla banchina, mentre un treno in transito procedeva a velocità ridotta per evitare conseguenze.

A documentare l’episodio è stato il professor Alessandro Tamborini, docente di Scienze religiose, storia e simbolismo dell’arte antica e medievale, che ha ripreso la scena con un video. «Per fortuna il cervo si è poi allontanato spontaneamente, rifugiandosi nel bosco», ha raccontato.

L’episodio non è passato inosservato nemmeno sul fronte ferroviario. Trenord, intorno alle 10.13, ha segnalato ritardi medi di circa 20 minuti dovuti alla presenza di animali in prossimità dei binari, avvertendo i viaggiatori della possibilità di variazioni di percorso e cancellazioni sulle linee transfrontaliere Bellinzona–Malpensa e Varese–Mendrisio–Como, oltre alla Milano–Varese–Porto Ceresio.

Negli ultimi mesi, del resto, gli avvistamenti di ungulati nella zona della Valceresio e in particolare nel territorio di Induno Olona sono diventati sempre più frequenti. I protagonisti più comuni sono cinghiali e caprioli, ma non mancano episodi che coinvolgono animali di dimensioni maggiori, come in questo caso.

Gli animali vengono segnalati con crescente regolarità nei pressi dei centri abitati, lungo le strade provinciali e comunali o ai margini delle aree boschive che caratterizzano il fondovalle e le pendici del Parco regionale Campo dei Fiori. Un fenomeno noto, legato sia alla ricchezza faunistica del territorio varesino sia alla riduzione degli spazi naturali e alla facilità di reperire cibo vicino alle zone urbanizzate.

A Induno Olona, soprattutto nelle ore serali e notturne, questi incontri non sono più rari e continuano a sollevare preoccupazioni per la sicurezza, in particolare lungo le arterie più trafficate e in prossimità delle infrastrutture ferroviarie.