Passato, presente e futuro, soprattutto futuro, che è l’argomento che più sta a cuore a Max Ferraiuolo. Nell’organigramma societario figura come team manager, ma all’atto pratico Ferraiuolo è qualcosa di più che un semplice team manager per la Pallacanestro Varese. Giocatori, allenatori, consiglieri e presidenti passano mentre Ferraiuolo resta al suo posto, nei momenti buoni ed in quelli meno buoni, ed un motivo ci deve pur essere. Dopo le tempeste della stagione scorsa, con responsabilità multiple e ben diffuse, il futuro più immediato in Pallacanestro Varese sembra iniziare sotto gli auspici migliori. Conferme e novità importanti, di cui discutiamo direttamente con Max.
Tutti i nuovi componenti mi sembrano avere entusiasmo e voglia di supportare nel modo giusto il lavoro di tutti. Non è bello fare confronti, ma mi sembra che questa volta si sia partiti con il piede giusto. La scelta di Coldebella lo conferma: Claudio è uno dei migliori manager d’Italia, il fatto che sia qui è una conferma dell’idea di una società che vuole provare a crescere a 360 gradi.
Toto non se ne è mai andato, spesso veniva agli allenamenti. Ci siamo sempre parlati, scambiati consigli, spunti, è sempre un passo avanti. Ripeto, non mi piace fare paragoni,però ora nel Cda c’è una figura che dal punto di vista sportivo potrà dare un supporto importante all’area tecnica. Non è poco.
Semplicemente con i giocatori ho sempre un bel rapporto, che è fatto anche di contatti per sentire come stanno, sia loro che le famiglie. É una cosa naturale che faccio con quasi tutti, italiani e stranieri. Quindi non ho fatto niente di particolare, ho cercato di far presente ai ragazzi che la società c’era, era presente e l’attesa era solo dovuta alla definizione di ruoli e situazioni. Ora la palla passa in mano a Claudio: siamo in quella fase del mercato in cui ognuno fa richieste, anche esagerate, quindi ci vuole pazienza e fiducia in Coldebella.
Assolutamente sì, a partire da coach Moretti che non è mai stato in discussione e che è imprescindibile, è il garante del nostro progetto. L’ideale come già sapete sarebbe la riconferma di alcuni giocatori oltre agli italiani sotto contratto. Ed il finale della stagione scorsa è stato fondamentale: dopo la sconfitta casalinga con Capo d’Orlando eravamo alla canna del gas, con Wright arrivato da una settimana e Cavaliero ancora fuori causa. In quel momento la preoccupazione era tanta, però sapevamo che potevamo solo migliorare. Ci siamo riusciti. Ciò ha permesso ai tifosi di accostarsi alla squadra e di vivere un bel finale di campionato e le Final Four di Chalon. Ora va capitalizzato questo tesoro pazzesco che è il loro entusiasmo.
Siamo in attesa delle decisioni. Dal nostro punto di vista, abbiamo già avanzato la richiesta di una wild card per la Fiba Champions League. Per tanti motivi, perché abbiamo sempre appoggiato la Fiba, perché abbiamo partecipato alla finale, perché siamo Varese, perché vogliamo essere in Europa. Abbiamo fatto capire che noi ci siamo.
Purtroppo no, essendo impegnato qui con i ragazzi al palazzetto. Soffrirò davanti allo streaming. Ma permettetemi di dire una cosa: è bello pensare che ci siano due squadre di Varese in una semifinale nazionale, una contro l’altra, come successo in under 14 l’anno scorso. É un segnale importante per il basket varesino, che ci deve invogliare a lavorare sempre di più e sempre meglio. Il talento e la voglia di emergere ci sono. Coldebella e chiunque come me e lui sia uscito da un settore giovanile importante, nel suo caso Mestre, non può che essere sensibile a discorsi di questo tipo. Claudio è della stessa nostra idea, e lavoriamo sulla stessa lunghezza d’onda.