VARESE Ieri a Varese, alle 13.20, la centralina meteo di viale Aguggiari segnava 20 gradi. Veramente tanti se si considera che siamo a un passo dall’Epifania, giorno in cui le befane di solito volano sui tetti con sciarpa e cappello. Eppure temperature del genere si sono già viste nel passato. Per esempio, il 28 gennaio 2008 il termometro segnava 21,6 gradi a Bobbiate e 23,5 in viale Aguggiari. Episodi analoghi ci furono anche tra il gennaio del 1868 e quello del 1945, con massime di 21,5 gradi. Niente di anomalo?«Il termometro che segna queste temperature a gennaio stupisce, ma è un fenomeno normale da mettere in relazione con l’effetto favonico – afferma Gianluca
Bertoni di MeteoVarese.net – Non si tratta di riscaldamento climatico. Il riscaldamento del pianeta lo si evince da altri fattori, come per esempio dallo scioglimento dei ghiacciai e dall’analisi delle temperature medie che, anno dopo anno, sono sempre più miti in estate e in inverno».Il caldo di questi giorni è dovuto all’effetto favonico, un fenomeno fisico che ha a che fare con il rimescolamento dell’aria sulla spinta di anticicloni. Vediamolo nello specifico. «L’aria si sta comprimendo a causa di un anticiclone, scendendo dalle Alpi si scalda – spiega Bertoni – Non si tratta dunque di una corrente di aria calda che arriva dall’Africa, ma di aria che si scalda scendendo dall’alto al basso».
s.bartolini
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