Potrebbe essere una rivelazione rivoluzionaria anche se come tutti gli studi si basa su un calcolo di probabilità e la terapia individuata va commisurata alle condizioni di ciascun malato.
Comunque sembra accertato che piccole dose quotidiane di aspirina (75mg) riducono in modo significativo il rischio di morire a causa di un tumore. I ricercatori della Oxford University e di altri centri hanno verificato che il farmaco più comune del mondo taglia di un quinto le percentuali di morte per cancro.
Pubblicatosull’autorevole rivista medica britannica The Lancet, lo studio – di cui dà notizia in prima pagina il Financial Times – è stato condotto su 25.570 pazienti, in gran parte del Regno Unito. Il trattamento con l’aspirina sul campione in esame è durato tra i quattro e gli otto anni: sulla metà dei pazienti è stato rilevato un follow-up a lungo termine con effetti di protezione dal tumore per circa 20 anni, tanto su uomini che su donne.
Mediamente – si legge nello studio condotto da Peter Rothwell – la riduzione del rischio di morte per cancro è stata del 20%: per i tumori all’intestino del 40%, per quelli ai polmoni del 30%, per i tumori alla prostata del 10%, per l’esofago del 60%. La riduzione nei casi di cancro al pancreas, stomaco e cervello è difficile da quantificare a causa del numero più limitato di decessi.
“Questi risultati non significano che tutti gli adulti dovrebbero immediatamente iniziare a prendere aspirina – ha spiegato Rothwell che ha seguito personalmente quattro anni di terapia – ma dimostrano sicuramente nuovi benefici che prima non erano stati rilevati”.
Sono già noti i benefici dell’aspirina per ridurre i rischi di infarto nei soggetti a rischio. Ma gli effetti di protezione contro le malattie cardiovascolari sono minimi per gli adulti in buona salute, mentre l’aspirina aumenta il rischio di ulcere allo stomaco e all’intestino. –
u.montin
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