Un punto. Per tutti. In cima non scappa nessuno

Il Varese fa 0-0 a Borgosesia, anche Caronnese e Cuneo costrette al pari. L’unica a vincere è il Chieri. Le prime quattro della classifica in due punti. Ora una settimana importante, in campo e soprattutto in società

Un punto. Che non cambia le cose, grazie – ancora – a una giornata positiva considerando i risultati maturati sugli altri campi: l’Oltrepovoghera ha rimontato il Cuneo in trasferta, la Folgore Caratese ha riacciuffato in pieno recupero la Caronnese.
Un punto. Che non cambia le cose, a causa – ancora – di una giornata negativa considerando i risultati maturati sugli altri campi: il Cuneo, in casa, si è fatto rimontare dall’Oltrepovoghera; la Caronnese si è fatta riacciuffare in pieno recupero dalla Folgore Caratese.

Sì, la ripetizione è voluta: perché se è vero che (quasi) nulla è cambiato ai piani alti e c’è ancora tutto il tempo per provare l’assalto al campionato, è altrettanto vero che ieri, contro un Borgosesia rinunciatario, appagato da quanto fatto fin qui (insomma, con atteggiamento da “piccola”), il Varese poteva avere un’occasione per incassare punti per una volata che forse si deciderà più sulle piccole che sulle grandi cose.
Le grandi cose, ovvero gli scontri diretti: dopo la vittoria alla prima giornata di campionato in casa del Cuneo, sono arrivate le sconfitte contro Caronnese, Chieri e lo stesso Cuneo alla prima di ritorno. Le piccole cose, ovvero i punti lasciati qua e là: qua, a Varese, contro Pro Sesto e Inveruno; là, in trasferta, a Bra, Busto Garolfo e Borgosesia. I campionati si possono vincere o battendo le dirette concorrenti o non lasciando punti preziosi alle piccole. O una, o l’altra: entrambe non ce le si può permettere.

L’unica a sorridere, in questa quarta giornata di ritorno, a tredici turni dal termine, è il Chieri, che ha battuto sabato 4-2 il Legnano ed è così salito al secondo posto. Classifica in cui, ora, ci sono 4 squadre in 2 punti: la Caronnese, ancora capolista, a 42; il Chieri a 41; Varese e Cuneo a 40.

Della partita, non c’è molto da dire. Lo si vede già dalle statistiche, che tracciano bene la partita del Comunale di Borgosesia: su un campo in sintetico stretto e nemmeno granché lungo, va in scena una partita frenetica e povera di qualità e occasioni da gol; interrotta da molti falli (48) pur con un metro arbitrale piuttosto inglese.
Qualche nota dagli spalti, con il presidente Gabriele Ciavarrella nel settore ospiti e il vicepresidente Aldo Taddeo in tribuna centrale. Tribuna centrale dove si sono visti anche l’ex Varese Alessandro Andreini (oggi team manager della Spal) e Raffaele Ferrara, direttore sportivo e storico braccio destro dell’ex patron della Pro Patria Pietro Vavassori (il cui ingresso nel Varese sfumò ad inizio estate).
Tra i biancorossi (ancora pieno di indisponibili: Zazzi, Piraccini, Gucci, Ferri, Vingiano. E Giovio buttato nella mischia alla fine ma solo per cercare il jolly) la novità è Lercara, lanciato dal primo minuto al fianco di Moretti in attacco; mossa che, coprendo l’ultimo posto under, permette a Baiano di schierare Luoni-Viscomi centrali di difesa e Bottone-Gazo nella mediana del 4-4-2.
Dalla parte opposta un Borgosesia che conferma di essere squadra solida (miglior difesa del campionato) concedendo pochi spazi al Varese ma che non ripete la prova arrembante dell’andata.
Un minuto di silenzio per le vittime del terremoto e del maltempo in centro Italia, poi il fischio d’inizio della partita. E, appena 3’ dopo, il primo (e unico) tiro in porta del Varese: Busu si addormenta al limite dell’area, Moretti lo scippa e, da posizione defiliata, spara col sinistro scaldando le mani di Libertazzi, che respinge.
Il Varese, nella prima mezz’ora, non dispiace. Anzi, piace: è corto e compatto, alto in pressing e aggressivo sulle seconde palle; le linee si muovono compatte e armoniche, con Bottone che guida i compagni con leadership vocale e presenza fisica; c’è anche un po’ di sana cattiveria.
Il Varese, dopo il 33’ – quando esce Gazo, che sente tirare la parte posteriore della coscia: sospetto stiramento, ennesimo infortunio in rosa – deve necessariamente calare dopo non essere riuscito a concretizzare il tentato sforzo per sbloccare la partita. Il primo tempo scivola via, senza nessuna emozione.
Ripresa sulla stessa falsa riga. Nemmeno l’ingresso di Innocenti per Lercara (13’) riesce a cambiare granché: l’unico strappo dell’ex Venezia è il tiro, dopo la sponda di Moretti, che prende quota e sorvola la sbarra (28’). Dalla parte opposta qualche tiro dal limite controllato da Pissardo e poco più: a Borgosesia finisce 0-0.

Ora, una settimana importante. La settimana che porta a Oltrepovoghera-Varese, in cui con ogni probabilità farà il suo esordio il nuovo acquisto Niccolò Gucci (che ieri usciva dagli spogliatoi portando la sacca dei palloni al pullman). Ma, soprattutto, la settimana in cui si giocherà una partita importante – e decisiva per il futuro del Varese – a livello societario, dopo le dimissioni del presidente Ciavarrella arrivate sabato.

Libertazzi; Masella (Boateng dal 39’ st), Gusu, Bruzzone, Pavan; Nava (Clausi dal 33’ st), Di Lernia, Canessa; Perez, Zamparo, Tomaselli. A disposizione: Fiorio, Erba, Virga, Augliera, Testori, Vita, Mauceri. All. Dionisi.

Pissardo; Talarico, Luoni, Viscomi, Bonanni; Rolando (Giovio dal 39’ st), Gazo (Cusinato dal 34’ pt), Bottone, Becchio; Lercara (Innocenti dall’ 11’ st), Moretti. A disposizione: Grillo, Simonetto, Ortolani, Granzotto, Benucci, Scapini. All. Baiano.

Politi di Lecce (Gallorini di Prato e Baldini di Pistoia).


Spettatori: 500. Ammoniti: Nava, Libertazzi, Di Lernia e Zamparo (B); Viscomi e Moretti (V). Angoli: 1-0; fuorigioco: 2-3; tiri (in porta): 6 (4) – 7 (1); falli: 22-26, recupero: 2‘ + 4’.