Un trio in rosa a Villa Bossi Tra i Virtuosi e gli Amatori

Il “Trio Divertissement” – Silvia Tuja al traversiere (flauto traverso), Elisabetta Soresina (violoncello) e Chiara Nicora (fortepiano), di scena oggi, alle 21, nell’Antica Cantina di Villa Bossi (ingresso libero; gradita la prenotazione al numero di telefono 0332/98.90.59) – scende a corte.

E lo fa a modo suo: rispetto per la tradizione, la forma, la storia. Così, il flauto di Silvia è un martin Wenner a sei chiavi copia di uno strumento di August Grenser del 1790, il violoncello è del 1755 mentre il fortepiano è un Riley del 1798.

La linea che lega le tre interpreti agli autori in programma è più che retta: Ignaz Pleyel fu assistente e poi successore di Franz Xaver Richter nel ruolo di Maestro di Cappella della Cattedrale di Strasburgo, ma anche allievo prediletto di Franz Joseph Haydn. Così, come studente di quest’ultimo fu Ludwig van Beethoven.

Insomma, la corda della Storia è fatta di nodi duri da sciogliere. E il concerto di sabato, dal titolo “Ai signori Virtuosi ed Amatori”, quella corda l’allunga e l’accorcia seguendo un repertorio che, fa sapere l’ensemble, «ebbe grande sviluppo alla fine del XVIII secolo, e che vede proprio nelle nuove figure dei virtuosi e degli amatori i suoi destinatari».

«Sovrani, principi e dignitari delle numerose corti europee, ma anche strumentisti virtuosi, che proprio in queste corti, e nelle Società di concerti, si esibivano».

Da qui la dedica delle sei sonate da camera per cembalo, flauto traverso o violino e violoncello di Franz Xaver Richer a quei «Signori Virtuosi ed Amatori di Musica, e specialmente all’Illustrissimo Signore Giovanni Godardo di Tauseana».

Tre Sonate e un Trio (quello di Haydn) che fanno la spola tra “l’universale reputazione” di Pleyel (dilettanti e professionisti hanno goduto, ugualmente, del suo genio) e l’incontrastata fama di quel Franz Joseph definito il “padre” della sinfonia e del quartetto d’archi.

Richter e Beethoven, anche se con fortune diverse, si inseriscono in questo mosaico con la determinazione di chi, alla musica, ha aggiunto corpo e spirito.

Al Trio Divertissement il compito di indagare questo Settecento fecondo e felice: in grado di meravigliare tanto il pubblico quanto gli stessi musicisti.

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